MESSINA. Vedere scorrere l'acqua dai rubinetti delle propri case per i messinesi sarà nelle prossime ore non più un miraggio. L'emergenza idrica esplosa una settimana fa dopo la frana a Calatabiano, che ha provocato la rottura della condotta dell'acquedotto di Fiumefreddo, sta per rientrare. Ma nonostante «il guasto sia stato riparato e sia iniziata l'erogazione, ci vorranno almeno 12 ore prima che arrivi nelle abitazioni», ha detto Leonardo Termini presidente dell'Amam, l'azienda che gestisce il servizio.
«E altri due o tre giorni per andare a regime», ha sottolineato il vicesindaco Guido Signorino. E così in attesa che la situazione ritorni alla normalità anche oggi sono proseguite in molti rioni della città i disagi con numerose persone in fila con i bidoni. «Non si è trattato di un tubo rotto ma di una grossa frana. Ecco perchè serve un grande piano per il dissesto idrogeologico perchè adesso i riflettori si spegneranno sul 'funeralè di Messina ma l'acqua è un diritto inviolabile che non può essere distrutto», ha affermato il sindaco, Renato Accorinti, nel corso dell' assemblea nazionale Anci al Lingotto di Torino. Il ministro Roberta Pinotti ha dato disposizioni alla Marina Militare di tenersi pronta ad intervenire con la nave cisterna Ticino, che ha una capacità di trasporto di 1.200 metri cubi d'acqua, che è attualmente dislocata ad Augusta (Siracusa).
Al momento le richieste ufficiali di intervento, avanzate a livello locale, riguardano soltanto le autobotti della Brigata Aosta dell' Esercito che già da ieri sera stanno fornendo acqua in più punti indicati dalle autorità locale. Intanto in queste ore il prefetto di Messina Stefano Trotta che da ieri gestisce l'emergenza, di fatto esautorando il sindaco, ha comunicato che oltre alle autobotti già impiegate sono stati immediatamente utilizzati altri due mezzi messi a disposizione dall'Esercito e sono state nuovamente individuate le priorità di approvvigionamento secondo un ordine già prestabilito. E per incrementare i punti di distribuzione nei vari quartieri cittadini il Dipartimento regionale della Protezione Civile ieri pomeriggio aveva inoltre ottenuto la disponibilità di alcuni Comuni della Provincia e di quella di Catania all'invio di ulteriori 10 autobotti giunte in città. Una nave cisterna della Società Marnavi SpA, arriverà in porto intorno alle 22, ma ci sono problemi per l'erogazione diretta nel'acquedotto e per il trasporto dell'acqua verranno utilizzate le autobotti. A Calatabiano, dove è stata riparata la condotta, si sta immettendo gradualmente acqua con circa 300 litri al secondo per verificare la resistenza delle tubazioni. Ma non tutti i rubinetti delle case a Messina sono rimasti a secco. In alcune abitazioni e negozi è arrivata lo stesso ogni giorno, alimentata solo dalla condotta della Santissima che ha una portata di poco più di cento litri al secondo, una minima parte del fabbisogno, quindi. Il Fiumefreddo, infatti, di solito ne fornisce circa 1000 al secondo.
Non è la prima volta che si verificano guasti dovuti a smottamenti e frane del terreno su cui passa la condotta vecchia oltre 40 anni. I cittadini si stanno approvvigionando alle cisterne sistemate in città. Molti però hanno preferito rivolgersi ai privati incrementando il mercato nero. Controlli per evitare illegalità sono in corso da parte della Guardia di finanza per accertare e reprimere eventuali situazioni di ingiustificato aumento del prezzo al dettaglio e all'ingrosso dell'acqua minerale negli esercizi commerciali, anche della grande distribuzione. E il Codacons ha presentato alla Procura della Repubblica di Messina un esposto per «chiedere che vengano chiarite le responsabilità».
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