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Si rompe il bypass, Messina ancora senza acqua. Dichiarato lo stato di emergenza

A comunicarlo è il capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, che si sta recando sul posto per verificare il guasto

Militari dell'Esercito al lavoro per fronteggiare la nuova emergenza

MESSINA. Mentre Matteo Renzi rilancia l'avveniristico progetto del Ponte sullo Stretto ("certo che si farà, il problema è quando", dice il premier a Bruno Vespa che lo intervista nel suo ultimo libro), gli abitanti di Messina da due settimane sono con i rubinetti a secco. In attesa di collegare Scilla e Cariddi con un'opera ingegneristica senza precedenti, a pochi chilometri di distanza una frana continua a spezzare in due la fragile condotta che porta l'acqua al capoluogo. Dopo la rottura consecutiva, per due volte, della tubazione principale, travolta da un fiume di fango e detriti nella zona di Calatabiano, stamane si è guastato anche il by pass che collegava l'acquedotto dell'Alcantara con quello di Fiumefreddo, all'altezza di Forza d'Agrò. Con il risultato di fare ripiombare nell'emergenza Messina che in questo momento viene rifornita solo dall'acquedotto della Santissima: 200 litri al secondo rispetto ai quasi mille che sarebbero necessari.

Immediata la risposta del governo, dopo le polemiche innescate la settimana scorsa da Fiorello su twitter e il commento dello stesso Renzi che aveva definito la vicenda "una vergogna". Un'ora dopo la notizia dell'ennesimo guasto, il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di emergenza per Messina, affidando poteri straordinari alla Protezione Civile e schierando sul campo anche l'esercito. A comunicarlo è il sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti, mentre il ministro della Difesa Roberta Pinotti conferma l'intervento delle Forze Armate. A cominciare dall'invio a Messina della nave cisterna Ticino della Marina Militare, salpata da Augusta con 1200 metri cubi d'acqua, e di altri dieci autobotti oltre a quelle già impiegate nei giorni scorsi per rifornire scuole, ospedali e cittadini in coda con i bidoni. A Messina viene inviato anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio che, al termine di un vertice in Prefettura al quale partecipano il sindaco Renato Accorinti e il presidente della Regione Rosario Crocetta, annuncia la nomina di un commissario per l'emergenza: sarà il direttore regionale della Protezione Civile, Calogero Foti. Crocetta, protagonista di un duro scambio d'accuse con l'Amam, l'azienda municipalizzata che gestisce l'erogazione idrica "con sistemi da medioevo" secondo il Governatore, invita il sindaco a "prendere provvedimenti".

Secca la replica del direttore dell'Amam Luigi La Rosa: "E' Crocetta che dovrebbe dimettersi non noi: la Regione e la Protezione Civile dovevano intervenire sulla frana cha ha rotto la condotta, noi che c'entriamo?". Intanto a Calatabiano, dove si è verificato lo smottamento che ha spezzato in due la condotta idrica, si susseguono i sopralluoghi da parte di tecnici e politici. Dai parlamentari del Movimento 5 stelle all'assessore regionale al Territorio Maurizio Croce che assicura: "In 12-24 ore il bypass dovrebbe essere riparato". Ma per l'altro bypass in progetto, quello lungo un chilometro che dovrebbe aggirare la collina franata, "ci vorranno circa 15 giorni". A Messina, insomma, l'emergenza idrica continua, e non è l'unica città a soffrire: il Consiglio dei ministri ha approvato anche la dichiarazione di stato di emergenza per i danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nella provincia di Siena nei giorni 24 e 25 agosto 2015; nel territorio della provincia di Genova nei giorni 13 e 14 settembre 2015; nel territorio della regione Campania (Provincia di Benevento e zone limitrofe) dal 14 al 20 ottobre 2015.

 

 

 

 

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