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Milazzo, pronto soccorso al collasso: "Manca personale"

MILAZZO. Continuano le incomprensioni fra utenti e personale dell'ospedale al pronto soccorso del nosocomio mamertino.  Nonostante il forte impegno dei medici e del personale paramedico, purtroppo, le file si allungano sempre più con discussioni che, qualche volta, superano la normale convivenza. Anche nella mattinata di ieri i genitori di una bimba portata al pronto soccorso, per la febbre alta, si sono spazientiti imprecando contro la sanità regionale per la lunga attesa e per essere stati superati da altre persone arrivate dopo.

A dare la precedenza si sa sono i codici stabiliti dall'infermiere di turno, al momento dell'arrivo. E se nel frattempo arrivano altri codici rossi o gialli, quelli bianchi devono continuare ad attendere fino all'esaurimento dei precedenti. Ieri mattina, non si sa bene se chiamati da qualche utente in attesa o dagli stessi medici, sono giunti pure i carabinieri del nucleo radiomobile, i quali hanno voluto capire cosa stesse succedendo realmente. A prescindere da questo caso, però, c'è da dire che giornalmente gli utenti sono costretti a sobbarcarsi file di oltre quattro ore e in qualche occasione pure sette ore.

Così, in sala d'attesa, si vedono bambini con sospette fratture, anziani che «perdono» sangue, gente che si lamenta per i forti dolori e persone che presentano dolori al petto preoccupati di un possibile infarto in corso. La lista scorre lentamente, nonostante qualcuno più spazientito degli altri alza la voce per ricordare la sua presenza in sala d'attesa. Questa è la quotidianità del pronto soccorso del nosocomio di contrada Grazia che spesso sfocia in angoscia e rabbia proprio per le lunghe attese.

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