MESSINA. Cade l'accusa di riduzione in schiavitù mentre restano in piedi le altre contestazioni. Si chiude con 14 condanne per un totale di 48 anni e mezzo di reclusione ed un'assoluzione il processo «Bocca di Rosa» su un vasto giro di prostituzione scoperto nel 2014 con un'indagine condotta dai carabinieri.
In sei case della zona centro sud si svolgevano gli incontri a pagamento. Il processo si celebrava in Corte d'Assise in quanto l'accusa contestava a vario titolo oltre alla riduzione in schiavitù anche i reati diproprietà od esercizio di una casa di prostituzione, induzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
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