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Pesca di frodo ad Alicudi, sequestrati 11 chilometri di reti "fuorilegge"

LIPARI. Nonostante i continui controlli degli specchi d'acqua, nel compartimento marittimo mamertino, pescatori professionisti utilizzano attrezzi da pesca del tipo vietato contravvenendo alle precise normative diramate dal ministero competente.  Così, nel fine settimana, appena trascorso, gli uomini della Guardia Costiera - Capitanerie di Porto della città del Capo, diretta dal capitano di fregata Fabio Rottino, ha ottenuto ancora una volta un importante risultato nel contrasto alla pesca praticata con attrezzi illegali. Un'operazione cielo-mare-terra durata un'intera giornata e conclusasi a notte inoltrata, coordinata dal direttamente dal capo del Compartimento Marittimo di Milazzo, portata a termine con la collaborazione del personale dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari e di Sant'Agata di Militello.

Una lunga e laboriosa attività che ha consentito di reprimere l'ennesimo episodio di pesca abusiva sequestrando circa 10.500 metri di rete derivante illegale trasportata a bordo di un motopesca intercettato da unità navali dipendenti in prossimità dell'Isola di Alicudi. Un'operazione alquanto difficile, considerato che nonostante il peggioramento delle condizioni meteo, la motovedetta CP 2203 ed il Battello C.G. A66 di Circomare Lipari, unitamente ai mezzi M/V CP 544 di Compamare Milazzo e CP 566 di Circomare Sant'Agata di Militello, con un poderoso supporto aereo disposto dalla Direzione Marittima di Catania, sono riusciti a chiudere in una morsa stringente alcuni motopesca. Pescherecci che, nonostante il tentativo di fuga, sono stati intercettati nelle rotte di rientro ai rispettivi porti base.

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