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Mafia e politica a Messina: arrestati in 35, c'è anche un consigliere

MESSINA. Trentacinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite all'alba dalla polizia a Messina nel corso di un'operazione denominata "Matassa". I provvedimenti sono stati  firmati dal gip Maria Teresa Arena su richiesta dei pm Liliana Todaro e Maria Pellegrino della Dda diretta da Guido Lo Forte.

     

I reati contestati vanno dall'associazione di tipo mafioso (colpiti dai provvedimenti vertici ed affiliati di tre storiche organizzazioni operanti nei quartieri di "Camaro - San Paolo" e di S. Lucia Sopra Contesse), finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro la persona ed il patrimonio, tra cui estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti oltre che all'acquisizione della gestione o del controllo di attività economiche, di appalti e di servizi. Ma nell'inchiesta emerge anche la compravendita di voti mediata da alcune famiglie dei quartieri Camaro San Paolo e Santa Lucia Sopra Contesse.

Ventisei persone sono finite in carcere, nove ai domiciliari. Tra gli arrestati anche Paolo David, consigliere comunale di Forza Italia (ex Pd), già indagato in Gettonopoli e accusato di voto di scambio.

Nel corso dell'operazione sono state sequestrate 4 società con le quali settori commerciali leciti concorrevano al mantenimento di attività illecite. I reati contestati vanno dall'associazione di tipo mafioso (colpiti dai provvedimenti vertici ed affiliati di tre storiche organizzazioni operanti nei quartieri di "Camaro - San Paolo" e di S. Lucia Sopra Contesse), finalizzata alla commissione di una serie di delitti contro la persona ed il patrimonio, tra cui estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti oltre che all'acquisizione della gestione o del controllo di attività economiche, di appalti e di servizi.

Le indagini della Polizia hanno dimostrato che aderenti alle cosche mafiose, in relazione con personaggi del mondo politico locale, ostacolavano il libero esercizio del diritto di voto per le consultazioni elettorali regionali, politiche e comunali che vanno dall'ottobre 2012 al giugno 2013.

Le misure cautelari sono state eseguite dalla Squadra Mobile di Messina. Ulteriori dettagli saranno resi noti che si terrà stamani, alle ore 11.00, alla Questura di Messina, nel corso di una conferenza stampa, cui prenderanno parte il Procuratore Capo Dr. Guido Lo Forte, i Sostituti Procuratori della DDA ed il Questore Giuseppe Cucchiara.

IL CONSIGLIERE ARRESTATO. Il consigliere comunale Paolo David arrestato stamani dalla polizia a Messina nell'operazione 'Matassa' per voto di scambio è un fedelissimo del deputato nazionale di Forza Italia Francantonio Genovese (ex Pd), anche lui arrestato mesi fa per truffa perché coinvolto in un'indagine sugli enti di formazione finanziati dalla Regione siciliana.

David è un bancario ed è già indagato nell'inchiesta cosiddetta Gettonopoli che coinvolge alcuni consiglieri comunali accusati di aver percepito illecitamente gettoni di presenza per le attività delle commissioni consiliari. Prima consigliere Pd, è transitato in Forza Italia in coincidenza con il passaggio di Genovese al partito di Berlusconi; ma attualmente il consiglio fa parte del gruppo Grande Sud, formazione politica fondata dall'ex ministro Gianfranco Micciché, da qualche mese diventato coordinatone di FI in Sicilia.

David è uno dei promotori del massiccio transito dal Pd a FI di una quindicina di consiglieri comunali. Gli investigatori hanno appreso che, insieme ad altre persone, durante le consultazioni elettorali regionali, politiche e comunali - tra l'ottobre 2012 e il giugno 2013 - d'accordo con esponenti di alcune famiglie mafiose avrebbe cercato di "orientare il voto".

David, da quanto emerge dalle indagini, dovrà rispondere di associazione per delinquere allo scopo di commettere «una serie di reati di natura elettorale»: avrebbero «procurato voti al deputato regionale di Forza Italia Franco Rinaldi (ex Pd, ndr), al deputato nazionale di FI Francantonio Genovese (anche lui ex Pd e cognato di Rinaldi, ndr) e a se stesso per le elezioni regionali del 28-29 ottobre 2012, per le politiche del 24-25 febbraio 2013 e per le amministrative del 9-10 giugno 2013 a Messina».

David (insieme ad alcuni degli arrestati: Angelo Pernicone, Giuseppe Pernicone, Baldassarre Giunti, Giuseppe Picarella, Stefano Genovese, Adelfio Perticari) «in cambio dei voti - spiegano gli investigatori - avrebbe offerto denaro, generi alimentari, assunzioni presso strutture sanitarie, agevolazioni per il disbrigo di pratiche burocratiche».

Un ex consigliere comunale, Giuseppe Capurro (Pdl), eletto il 27 novembre 2005, rimasto in carica fino al 7 aprile 2008 e candidato per il rinnovo del consiglio comunale del 2013 (non rieletto) è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver contribuito, senza farne parte, al rafforzamento del clan mafioso del rione messinese di Camaro, guidato da Carmelo Ventura. Capurro avrebbe accettato da Ventura la proposta di procurare voti in cambio di denaro.

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