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Controlli e posti di blocco sui Nebrodi. I carabinieri nel parco. Alfano: "Nuovo attacco allo Stato"

SANT'AGATA DI MILITELLO. La notte di martedì ha rischiato di essere ucciso in un attentato, ieri mattina Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, era già al lavoro nel suo ufficio di Sant'Agata di Militello. E nel pomeriggio di oggi ha ricevuto la visita di Angelino Alfano, pronto a spedire rinforzi sui Nebrodi, una quarantina di uomini.

"Dodici pattuglie di prevenzione crimine. Tre domani e nove lunedì. E lunedì è il giorno dell'anniversario di Giovanni Falcone: non è un caso", ha detto il ministro dell'Interno. La mafia ha compiuto "un ulteriore attacco allo Stato, ma questa volta hanno perso la sfida" ha sottolineato.

«Ci comporteremo come se l'attentato avesse provocato vittime. Li tratteremo da assassini. Se chi ha sparato pensava di spaventarci, pagherà conseguenze molto care. La reazione dello Stato non tarderà a farsi sentire». L'ha detto a Sant'Agata di Militello, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza sull'attentato a Giuseppe Antoci, il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

«Abbiamo fatto un'analisi approfondita della situazione. Magistratura e forze dell'ordine avranno modo di lavorare su alcuni spunti venuti fuori durante la riunione. Abbiamo aperto il fronte sulla macellazione clandestina e la risposta efficiente dello Stato si rafforza e si rilancia con la presenza di 36 uomini dei reparti di prevenzione crimini, divisi in 12 equipaggi. A questi si aggiungeranno 12 carabinieri del reparto Cacciatori», ha aggiunto il ministro.

«Sul business dei pascoli ci sono tanti soldi in ballo e chi spara lo fa per ritorsione contro chi gli ha provocato un danno. Abbiamo trovato un fenomeno dilatato rispetto a com'era stato valutato; non per carenze investigative, ma perchè da una serie di atti è emerso che c'è una connessione di fatti e non episodi isolati».

Per sostenere Antoci lunedì a Sant'Agata di Militello, paese che ha dato i natali a Vincenzo Consolo, ci sarà anche il presidente dell'Antimafia Rosi Bindi, insieme ad alcuni membri della commissione.

Presenze che sono un segnale forte di sostegno, lo stesso che ha voluto dare Antoci con il suo ritorno al lavoro: "Non mi fermo, vado avanti più deciso di prima per contrastare gli interessi della mafia. Ora siamo più uniti e più forti di prima e la risposta dello Stato sarà determinata e implacabile", ha detto.

Grato agli uomini della scorta che gli hanno salvato la vita, Antoci ha sentito e ringraziato in capo della Polizia Franco Gabrielli. Il presidente del Parco continua a pensare a quei terribili momenti, agli spari contro la sua auto blindata e ritiene che per le modalità adottate, quell'agguato "può essere stato ideato solo dai vertici della mafia, che hanno commesso un grave errore: lo Stato ora sarà più incisivo nei loro confronti e non ci abbandonerà. Mi ha chiamato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi per dirmi che sarà con me per combattere questa battaglia contro la criminalità".

Domani Antoci sarà a Palermo per partecipare alla manifestazione antiracket e per ricordare Falcone; poi tornerà a Sant'Agata di Militello per partecipare all'iniziativa organizzata in suo sostegno, con la partecipazione di numerosi sindaci. Intanto, il presidente della Regione Rosario Crocetta convoca una conferenza stampa e punta il dito contro il mercato della macellazione: "E' fortemente in mano a Cosa nostra. So quello che abbiamo iniziato con Antoci; apriamo un fronte miliardario, dove sospettiamo omessi controlli e dove va fatto un sistema di rotazione del personale".

Una commissione ispettiva nominata con decreto "inizierà - dice Crocetta - il proprio lavoro dai Nebrodi e da Sant'Agata per estenderlo a tutta la Sicilia". Oggi a controllare il territorio c'erano 50 carabinieri, oltre ai colleghi dello squadrone eliportato "Cacciatori" di Vibo Valentia. I controlli si sono concentrati nei comuni di Caronia, San Fratello e Cesarò.

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