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"Corsi d'oro 2" a Messina, tre imputati si difendono in aula

Tribunale di Messina

MESSINA. Slitta a gennaio la camera di consiglio del processo «Corsi d’oro 2», l’inchiesta sulla gestione dei fondi per la formazione professionale. Il processo in corso al tribunale di Messina è ormai arrivato agli sgoccioli, conclusa la fase del dibattimento e degli interventi di accusa e difesa, l’ultima udienza è stata dedicata alle dichiarazioni spontanee degli imputati. Solo tre hanno voluto rilasciare dichiarazioni davanti ai giudici della Prima sezione penale del tribunale.

Elio Sauta che fin dall’inizio aveva chiesto di poter rilasciare dichiarazioni spontanee, e che ha depositato, attraverso il suo difensore, l’avvocato Alberto Gullino, una corposa memoria dove ripercorre tutte le vicende del processo. Provata e con un filo di voce l’ex segretaria Concetta Cannavo, leggendo una memoria difensiva, ha ripercorso la sua vicenda personale: «Sono stata definita nel corso del processo, come “testa di legno”, “mera esecutrice” – ha detto - ma la definizione che più mi ha toccata è quella data dal mio difensore che nell’arringa mi ha definito un animale di segreteria, io direi un animale da lavoro».

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