MESSINA. Da un anno nulla si muove per la riqualificazione di rione Taormina. L'area sbaraccata solo a metà, da mesi offre un paesaggio spettrale, quasi da città terremotata tra macerie, blocchi di cemento e sporcizia.
L’unica forma di vita, rimasta in quest'arco di tempo, sono i topi che proliferano in mezzo alla montagna di rifiuti che continua a crescere. Fra le macerie delle baracche, rase al suolo dal Comune un anno fa nell’ambito del piano di risanamento della zona, di nuovo ci sono soltanto le erbacce che sono rispuntate più alte di prima attirando zecche, insetti e tanta sporcizia.
L’ex baraccopoli è diventata una nuova discarica utilizzata per liberarsi di qualunque genere di rifiuto, persino la tazza di un vecchio wc dismesso è stata appoggiata sulle macerie e lasciata vergognosamente alla vista di tutti. I nuovi fondi in arrivo, destinati al risanamento di altre zone della periferia sud, hanno innescato le polemiche di chi sperava che almeno una parte dei 18 milioni, concessi dal governo Gentiloni per far ripartire la macchina del risanamento a Messina, venisse destinata per completare il risanamento del rione Taormina.
Ma a quanto pare anche lo sbaraccamento e non solo le grandi opere pubbliche possono trasformarsi in un'incompiuta. “Sarebbe stato più giusto e logico pensare - contesta il presidente della Seconda circoscrizione, Nuccio Zullo - che i soldi in arrivo da Roma e di cui in questi giorni si sta facendo un gran parlare, venissero destinati alla prosecuzione di opere già itinere come il piano di sbaraccamento di rione Taormina, iniziato e mai finito. Lo stato di degrado e abbandono in cui è stato lasciato questo scorcio di città, appare vergognoso e del tutto inaccettabile.
Nonostante i proclami iniziali, i lavori sono fermi da parecchi mesi ma ancora peggio non esistono programmi per eliminare le macerie delle prime casupole demolite che rimangono sulla strada di passaggio in bella vista. L’aspetto estetico non è tutto, ci sono da considerare i pericoli che quell’area degradata rappresenta per la sicurezza dei bambini del quartiere che la utilizzano come spazio per giocare. Non si capisce - prosegue Zullo - cosa si stia ancora aspettando per bonificare quell’area e restituirla ai cittadini ripulita e magari anche attrezzata in modo da eliminare quello spettacolo poco edificante che giornalmente appare agli occhi di automobilisti e passanti”.
Le nuove opere di risanamento, pensate per le periferie di Fondo Fucile e Fondo Saccà, non dovrebbero esulare l’amministrazione comunale da oneri passati. “Non si può - incalza Zullo - immaginare di iniziare un percorso per poi lasciarlo nello stato deplorevole in cui si trova.
Il cumulo di macerie abbandonato da oltre un anno, genera sconcerto e, fatto ancora più grave, non offre nessuna speranza alle famiglie che occupano le baracche vicine ed in atto appoggiate su un letto di liquami ed a stretto contatto con ratti e blatte”. Il pericolo di infezioni è molto alto specialmente per i più piccoli che nel pomeriggio sono soliti giocare all’aria aperta. Nell’appello rivolto alla giunta Accorinti, il presidente della Seconda circoscrizione a tutela dei rimamenti nuclei abitativi, a questo punto desidera sapere con quali fondi si intenda completare il risanamento di rione Taormina, se esista un progetto di recupero e quali siano i tempi previsti.
A chiarire i termini della questione è l’assessore comunale alle Politiche del territorio Sergio De Cola: “E’ importante non generare confusione tra fondi per recupero del territorio e risanamento. Il progetto Capacity, grazie al quale abbiamo portato a casa diciotto milioni di euro, riguarda esclusivamente il recupero territoriale e sociale delle periferie e non prevede azioni di tipo urbanistico o meglio ancora di risanamento già finanziate con la legge regionale 10/90 che assegnò al Messina ben 490 milioni di euro.
Ci chiediamo che fine abbiano fatto quei soldi che rispetto ai nostri diciotto milioni sono un oceano. Quando abbiamo deciso di partecipare al bando Capacity, ci siamo rivolti al territorio ed ai privati chiedendo proposte e progetti per le periferie, ma dal Secondo quartiere, in cui ricade il rione Taormina, non abbiamo ricevuto nessun segnale".
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