MESSINA. Le forze sociali e politiche di Messina si mobilitano per scongiurare la chiusura della parrocchia di San Domenico e salvare da una fine ingloriosa l'antico convento esistente dal 1218. La paventata soppressione, dovuta al ridotto numero di religiosi, segnerebbe la fine della stessa comunità parrocchiale domenicana, da secoli punto di riferimento di un territorio socialmente difficile quale è il rione Dazio a Giostra.
A cogliere il grido d’allarme, lanciato da tutte le componenti della comunità, anche il sindaco Renato Accorinti, il quale dichiarandosi profondamente rammaricato, ha sentito di rivolgere un appello al reverendo Bruno Cadorè, maestro dell’Ordine dei predicatori e ritenuto figura chiave nel determinare il futuro corso degli eventi.
«Le chiediamo di fare marcia indietro - afferma Accorinti - considerato che l’Ordine religioso domenicano vanta una tradizione storica a Messina in quanto tra i primi a essere fondato. Secondo le fonti storiche nacque quando lo stesso San Domenico era ancora in vita. Nel corso dei secoli, la presenza in città del convento ha ricoperto un ruolo di primo ordine a livello sociale».
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