MESSINA. Il tribunale del Riesame ha annullato le misure interdittive nei confronti di Cateno De Luca, il deputato regionale arrestato subito dopo le elezioni del 5 novembre in Sicilia e scarcerato quattro giorni fa dal Gip. Stessa decisione nei riguardi dell'ex presidente della Fenapi, Carmelo Satta. L'interdizione consisteva nel divieto di ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell'inchiesta per evasione fiscale. Disposta anche la restituzione dei beni immobili della Fenapi ancora sequestrati.
«L'assoluzione di Cateno De Luca da tutti i reati contestatigli in relazione al cosiddetto 'Sacco di Fiumedinisì e l’azzeramento di tutte le misure cautelari personali e reali da due organi giurisdizionali nello stesso Tribunale, dimostrano senza il minino dubbio che una 'mano nerà si aggira negli uffici giudiziari di Messina, la quale da tempo ha deciso che l’opera antimafia e antimassonica del deputato siciliano debba essere fermata». Lo dicono gli avvocati Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, difensori del deputato regionale dell’Udc.
«Bisogna dare atto - proseguono - alla magistratura illuminata di quel Tribunale di aver avuto il coraggio di elevare barricate di onestà contro questi inverecondi attacchi perpetrati verso un uomo delle istituzioni che ha il torto di fare politica solo con la buona amministrazione e che ha avuto l'ardire di volersi impegnare per la ripulitura del verminaio messinese che abbraccia centri di potere, università e uffici giudiziari»
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia