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Migranti della Diciotti, l'arcivescovo di Messina: "Chiesa sempre pronta ad accogliere chi soffre, l'Ue faccia di più"

"Bisogna recuperare la cultura dell'accoglienza, e anche chi tra i politici e esponenti delle istituzioni fa spesso dichiarazioni forti, deve comprendere che non possiamo rinunciare alla solidarietà e all'accoglienza". Lo ha detto monsignor Giovanni Accolla arcivescovo di Messina sull'arrivo dei migranti della nave Diciotti all'Hotspot della Città dello Stretto.

"Il popolo italiano, e soprattutto quello siciliano - aggiunge monsignor Accolla - si è sempre distinto per solidarietà, e dimostrerà ancora una volta la propria volontà di accogliere i migranti. Certo l'Europa non può e non deve scaricare solo sull'Italia questa responsabilità anche perché, diversamente da quello che dichiarano alcuni politici, questi flussi di migranti non si fermeranno finché ci saranno guerre, fame e sofferenza. Queste povere persone sono molto sofferenti sono state bloccate anche diversi giorni su una nave in condizioni difficili e ora devono essere aiutate".

Sulla distribuzione commenta: "Più tardi mi sentirò con i rappresentanti delle istituzioni Italiane e decideremo insieme in quali centri della Curia trasferirli".

"La Chiesa è sempre pronta in queste occasioni - ha aggiunto monsignor Accolla - ad intervenire e fare quanto nelle nostre disponibilità per dare ristoro e aiuto a chi soffre. Credo che anche i media abbiano importanti responsabilità nel riportare notizie su questo argomento rappresentando nel modo corretto la situazione reale delle condizioni di queste persone e nell'evidenziare le dichiarazioni di esponenti delle istituzioni che, pur avendo le loro ragioni - ha concluso l'arcivescovo di Messina - devono considerare che non stiamo parlando di pacchi ma di esseri umani".

Sull'accoglienza da parte della Chiesa è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio a Sky Tg24. "Se la Cei si prende in carico la gestione significa che non graveranno sulla spesa dei cittadini italiani per il sistema di accoglienza". E ha aggiunto che "la nave Diciotti viene descritta come un lager, ma il vero lager è il Cara di Mineo che prima chiude e meglio è. Rispetto alla posizione iniziale gioveranno di un sistema di accoglienza di qualità maggiore".

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