Un messinese di 44 anni, Salvatore Ricali, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di tentato furto con strappo e rapine.
Il primo colpo è stato messo a segno nel luglio del 2017, in una spiaggia a sud di Messina. Ha tentato di scippare una donna e urla della vittima lo dissuadono. L'uomo fugge e la donna denuncia tutto.
Dopo poco tempo l'uomo tenta di rubare la borsa ad una donna che, seduta in auto, sta attendendo che il marito prelievi i soldi dal bancomat. Ma anche questa volta le urla della vittima mettono in fuga Ricali. La donna fornisce ai poliziotti una precisa descrizione del suo aggressore e degli indumenti dallo stesso indossati.
Poi, altri due episodi ai danni di due uomini che riportano ferite. Ricali, in un parcheggio antistante un esercizio commerciale, assale alle spalle la vittima che strattona e fa cadere a terra allontanandosi velocemente a bordo di un'auto di colore scuro, questa volta con il bottino.
La seconda, invece, la mette in atto alla fermata del bus con le stesse identiche modalità e fuggendo sempre a bordo dello stesso mezzo.
I poliziotti sentono i testimoni, costruiscono un profilo dell’autore dei delitti, consultano le banche dati, visionano con particolare cura le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, setacciano il territorio alla ricerca, tra l’altro, dell’autovettura.
Rinvengono una macchina con le stesse caratteristiche di quella a bordo della quale il rapinatore si era allontanato negli ultimi due colpi messi a segno. Si tratta di una Peugeot 107 scura abbandonata con le portiere prive di sicura ed i finestrini abbassati.
All’interno vengono trovati i documenti del proprietario che immediatamente raggiunto riferisce che ad usarla è il figlio. Il giovane viene sentito e di fronte ai numerosi e dettagliati elementi probatori raccolti dagli investigatori ammette di essere lui ad averla guidata permettendo al complice, materialmente autore dei reati, di abbandonare velocemente la scena del crimine.
E così iniziano le ricerche dell'uomo; perquisiscono la sua abitazione e sequestrano alcuni indumenti coincidenti con quelli indossati per commettere i delitti e oggetti appartenenti ad una delle vittime. Ieri, l'arresto.
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