Recuperato e portato a Milazzo, dove viveva, il corpo di Massimo Imbesi, allievo ufficiale di coperta, 35 anni, morto ieri nell'esplosione dello Stromboli. Lo ha disposto la magistratura che sta valutando se fare eseguire l'autopsia o se sarà sufficiente l'esame esterno del medico legale.
Secondo quanto si è appreso, all'altezza del torace è stato rilevato un grosso ematoma che Imbesi forse si sarebbe procurato cadendo violentemente su spuntoni di pietra lavica che caratterizzano l'isola. Caduta che potrebbe essere avvenuta mentre correva per mettersi in salvo o causata da intossicazione da fumo sviluppato dagli incendi.
Maggiori particolari sulla dinamica potranno venire dall'amico sudamericano che era con lui, che ieri sera era ancora sotto evidente stato di choc.
Un anno fa su Facebook scriveva: "Finalmente il mare, di nuovo il mare... quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della Spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa....". Così commentava la foto del proprio attestato conseguito come allievo ufficiale di coperta.
Amava il mare e i vulcani, la sua passione era Stromboli. "Ieri mattina - rivela uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè - l'ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione".
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