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Falsi incidenti per truffare anziani, 4 indagati nel Messinese

Avrebbe messo in atto una serie di truffe ai danni di anziani a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina nel luglio dello scorso anno, per un ammontare complessivo di circa 15.000. Con questa accusa è scattata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di quattro persone.

I provvedimenti restrittivi emessi dal gip di Patti, Andrea La Spada, su richiesta del pm Alice Parialò, riguardano Vincenzo De Martino, 44 anni; Antonio De Martino, 69 anni; e Rocco Bracale, 54 anni.

I quattro devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe in danno di anziani, compiute a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina nel luglio dello scorso anno, per un ammontare complessivo di 15.000 euro.

Secondo quanto accertato dalla polizia, il modus operandi era quello del "finto incidente" a un familiare. Il presunto truffatore, ottenuta la fiducia dalla vittima, si presentava come un finto avvocato e si faceva consegnare le somme richieste a titolo di cauzione per ottenere la scarcerazione del familiare.

Uno dei componenti della banda, non sempre lo stesso, si fingeva avvocato o ufficiale di polizia giudiziaria, contattava telefonicamente la vittima e sosteneva che un parente era stato arrestato perchè aveva provocato un incidente stradale, e per questo era necessario il pagamento di una determinata cifra per il suo rilascio.Poco dopo un altro dei truffatori si presentava a riscuotere le somme richieste a titolo di cauzione.

Le indagini sono iniziate per l’appunto nell’estate 2018, quando a Patti una anziana signora veniva raggiunta presso la propria abitazione da una telefonata da parte di un uomo che le raccontava che il figlio era in caserma per un incidente fatto con una vettura priva di assicurazione e che per la conciliazione del relativo verbale occorrevano 700 euro; la donna fu invitata a preparare la somma o in alternativa l’oro che custodiva in casa, in quanto da lì a poco sarebbe passato tale avvocato a ritirarli per portarli in caserma.

Dall’analisi dei tabulati telefonici e dall’acquisizione delle immagini registrate del sistema di videosorveglianza di esercizi siti nei pressi dell’abitazione di una delle vittime sono emersi elementi per risalire alla banda, in particolare il frame con una vettura con tre uomini a bordo, risultata poi essere stata presa a noleggio e rimasta nella disponibilità degli indagati.

 

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