
Venti condanne ed una trentina di assoluzioni. E’ quanto deciso dal tribunale di Messina nel processo sui casi di assenteismo al Comune di Furci siculo. Il processo era nei confronti di alcuni dipendenti del Comune jonico, che dovevano rispondere di truffa e di false attestazioni della presenza in ufficio mediante la marcatura del badge marcatempo in orari non conformi all’effettiva presenza in servizio.
Il giudice monocratico Adriana Sciglio ha disposto venti condanne che vanno da un anno e dieci mesi fino ad un anno e quindi giorni. Ha anche disposto numerose assoluzioni sia con la formula «perchè il fatto non sussiste» che «perchè il fatto non costituisce reato» ma oltre una ventina sono stati assolti perchè ritenuti non punibili per la particolare tenuità del fatto. Il pubblico ministero aveva chiesto 44 condanne ed il resto assoluzioni.
Al centro del processo sui cosiddetti «furbetti del cartellino» c'è l’indagine del Commissariato di Taormina scattata nel 2016 e che alla fine coinvolse una cinquantina di impiegati del Comune di Furci Siculo. Telecamere nascoste registrarono gli ingressi e le uscite dei dipendenti nel periodo compreso tra giugno e luglio 2015. Secondo l’accusa alcuni dipendenti arrivavano al lavoro per poi allontanarsi senza far risultare, tramite la marcatura del badge, la relativa assenza. L’accusa contestava inoltre che alcuni avrebbero affidato ad altri colleghi il proprio badge per strisciarlo all’ingresso.
3 Commenti
sicciaroto
25/11/2020 09:41
Mi chiedo,pure, cosa fanno tutto il giorno in ufficio 50 dipendenti in un comune così piccolo (poco più di 3000 abitanti) .
tonino
25/11/2020 12:28
Ma non ho letto la parola licenziamento, mi sono perso qualcosa?
ANTONINO
25/11/2020 12:53
che ingiustizia, non ho letto nè licenziamento, nè risarcimento danni all'erario!!!!!!
Claudio
25/11/2020 16:42
E' inutile che cercate la parola licenziamento, non si può. Altrimenti i sindacati scenderebbero "sul piede di guerra" ,come hanno sempre fatto per difendere i lavativi. Quindi, è inutile protestare. Facciamone una ragione e basta.