Blitz con 26 arresti in provincia di Messina. I carabinieri del Comando provinciale hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta della Dda guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, nei confronti di 26 persone accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e detenzione di droga ed estorsione. Per 13 è stato disposto il carcere, per gli altri 13 i domiciliari.
L'indagine, condotta della Compagnia Carabinieri di Taormina, ha colpito una rete di distribuzione della droga che operava nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos e in vari centri urbani della valle dell'Alcantara.
Fino al lockdown, lo spaccio avveniva in alcune discoteche e locali della movida notturna taorminese sulla base degli storici accordi di spartizione delle piazze di spaccio stretti tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorrino, che fanno affari nell'area di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania e alimentano e controllano anche il fiorente mercato degli stupefacenti nelle località turistiche della riviera ionica messinese.
Gli arrestati
Finiscono in carcere Maurizio Chisari, 52 anni, Alessandro Cutrofello, 25, Giovanni Chisari, 21, Giuseppe Ranieri, 49, Alfio Cicala, 35, Giovanni Condorelli, 29, Vincenzo Curia, 53, Carmelo Coco, 36, Vincenzo Verga, 46, Antonio Cacciola, 21, Alfredo Mancuso 19, Carmelo, 36, Andrea Chisari, 18.
Ai domiciliari Tiziano Trimarchi, 21, Paolo Monforte, 28, Simone Raiti, 25, Emanuele Giordano, 22, Leonardo Patané, 25, Soufiane Ougas, 23, Sergio Corsica, 22 Carlo di Pasquale, 20, Nicoló Scarinici, 21, Francesco Lo Presti, 23, Gianluca Russo, 23, Emanuele Grasso, 25. Due persone sono ricercate.
I giovani coinvolti
C'è anche un minore tra i 26 arrestati dai carabinieri di Messina. Il provvedimento cautelare nei suoi confronti è stato disposto dal gip del tribunale dei Minori. Giovanissimi anche molti altri indagati coinvolti nel blitz: 16 hanno tra i 18 e i 24 anni. L'inchiesta della Compagnia dei Carabinieri di Taormina, denominata "Alcantara", è stata avviata a settembre 2018, dopo l'arresto in flagranza di un minore trovato con un chilo di marijuana, 15 grammi di cocaina e 11 di hashish.
Gli accertamenti successivi, sviluppati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taormina, hanno consentito di individuare due organizzazioni criminali che gestivano il traffico: la prima nel territorio di Gaggi (ME) e nella valle dell'Alcantara, la seconda a Giardini Naxos e Taormina (ME).
Otto persone, appartenenti al gruppo criminale di Gaggi, sono accusate di associazione finalizzata al traffico di sostante stupefacenti, mentre altre 4 sono indagate per spaccio. Oltre 30 sono gli episodi di vendita documentati dai carabinieri, diversi delle quali a minorenni.
Il capo della banda comprava settimanalmente carichi di cocaina e marijuana da fornitori catanesi che poi venivano smerciati con la collaborazione dei due figli, uno dei quali all'epoca minorenne, ed altri pusher stabilmente stipendiati.
L'organizzazione si serviva della collaborazione di alcuni ragazzi, giovanissimi, che smerciavano principalmente marijuana a loro coetanei e che custodivano la droga ricevendo come ricompensa dosi per uso personale.
Droga e violenze
Nel corso dell'indagine sono state scoperte alcune estorsioni commesse per ottenere il pagamento del denaro dovuto da acquirenti morosi. In due circostanze per ottenere i soldi dovuti, gli indagati si sono appropriati delle auto dei debitori fino al pagamento del credito.
Della seconda banda, che aveva base a Giardini Naxos, facevano parte 12 persone accusate di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L'organizzazione comprava stabilmente la droga sul mercato catanese grazie ai contatti del capo, un 29enne di Giardini Naxos, arrestato nel maggio 2020 dai carabinieri di Giarre perché uomo del clan mafioso "Brunetto". A seguito del suo arresto, il gruppo ha continuato comunque ad operare nel traffico di sostanze stupefacenti, sotto la direzione del suo braccio destro, un 36enne di Fiumefreddo.
I legami con la criminalità organizzata catanese consentivano ai trafficanti di acquistare grosse quantità di droga in conto vendita per poi immetterle sul mercato nella zona di frequentati locali della movida di Taormina e Giardini Naxos, oppure attraverso consegne ad acquirenti abituali.
I proventi dell'attività di spaccio venivano consegnati al capo dell'organizzazione che divideva gli utili tra gli associati, reinvestendo parte dei soldi nell'acquisto di nuovi carichi.
Anche la seconda banda ricorreva alla violenza e all'intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico. Nel maggio del 2019, su disposizione del capo, alcuni esponenti del gruppo criminale hanno picchiato un giovane che si era allontanato dal "giro" e che era sospettato, quindi, di poter essere un informatore delle forze dell'ordine. Il pestaggio, avvenuto all'esterno di un noto locale della movida di Giardini Naxos, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di un bar. La vittima fu colpita con un blocca sterzo e riportò ferite gravi.
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