Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La morte di Viviana e Gioele: battaglia sulla richiesta di archiviazione

Viviana Parisi e il figlio Gioele

È guerra aperta tra la procura di Patti e i legali di Daniele Mondello marito della dj Viviana Parisi, 41 anni, e padre di Gioele, 4 anni, trovati cadaveri nell’agosto 2020, nella campagne di Caronia. Al termine dell’udienza in camera di consiglio davanti al Gip del tribunale di Patti Maria Eugenia Aliquò che, deve decidere se archiviare l’inchiesta, come chiesto dalla procura, il giudice si è riservata la decisione che comunicherà nei prossimi giorni.

Tesi e ricostruzioni della Procura contestati dai legali di Mondello

Ma i toni in questa vicenda sono fin dall’inizio roventi perchè i legali di Mondello non accettano le tesi e le ricostruzioni della procura secondo cui Viviana si sarebbe suicidata e Giole sarebbe morto o in un incidente, dopo la fuga con la madre dall’autostrada, o sarebbe stato ucciso dalla donna. I sostituti procuratori Alessandro Lia e Federica Urban hanno spiegato i motivi per i quali la procura ha chiesto l’archiviazione sottolineando che dai rilievi e le prove in loro possesso la donna si sarebbe suicidata gettandosi dal traliccio e con ogni probabilità, avrebbe strangolato il figlio Gioele.

I legali di Mondello: "Viviana non ha ucciso il figlio e non si è suicidata"

Gli avvocati di Daniele Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello hanno esposto la tesi dei loro esperti per i quali Viviana non si sarebbe buttata dal traliccio e non avrebbe ucciso Gioele. «Speriamo - spiega Venuti - che emerga la verità, noi siamo certi che Viviana non si è mai arrampicata sul traliccio e non avrebbe mai toccato Gioele, siamo sicuri che il giudice valuterà in modo imparziale quanto da noi presentato in udienza. Vogliamo arrivare ad una verità perchè la famiglia, che è stata molto provata in questi mesi, ha diritto ad avere una ricostruzione dei fatti corretta e a sapere come sono veramente morti Viviana e Gioele».

La replica del pm: "Ricostruzioni e affermazioni grottesche"

Ma la polemica continua a distanza dopo l’udienza col procuratore Angelo Cavallo che dice: «Abbiamo ascoltato le tesi dei legali della famiglia Mondello, ognuno è ibero di affermare ciò che vuole ma forse era necessaria maggiore attenzione. Pur sottoponendomi alla volontà del Gip che deciderà per il meglio nelle prossime ore, ritengo che le conclusioni dei legali e dei loro esperti spesso siano non veritiere rispetto a quanto sta agli atti e ritengo si tratti di affermazioni grottesche. Loro non ci hanno dato una versione coerente alternativa dimostrandone la veridicità con delle prove. Hanno solo fornito delle suggestioni che rimangono inspiegabili e non hanno nella maggior parte dei casi una rilevanza logica o giuridica. Diversi da parte loro gli esempi non coerenti con gli indizi raccolti». E sempre a distanza risponde uno dei consulenti di Mondello Carmelo Lavorino: «Finalmente un giudice imparziale deciderà nei prossimi giorni se abbiamo ragione noi che affermiamo che Viviana non ha ucciso Gioele e mai si è arrampicata su quel traliccio e riteniamo esista una «combinazione criminale» che ha traslato i corpi delle vittime ed ha depistato le indagini; oppure se hanno ragione i tre magistrati della Procura di Patti, i 15 super esperti e uno stuolo di Investigatori di P.G. e del S.I.P.S , i quali ipotizzano senza basi e senza prove che si è trattato di omicidio-suicidio».

Caricamento commenti

Commenta la notizia