«C’è stato un incremento del numero dei magistrati del distretto o, se si tiene conto che considerando, tra gli altri indicatori, quello relativo al carico arretrato di cui sono gravati gli uffici l’organico cosiddetto flessibile di magistrati distrettuali da due unità è stato portato a sei unità, di cui quattro per gli uffici giudicanti». Così nella sua relazione di fine anno, Michele Galluccio, presidente della Corte di appello di Messina durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario.
«Anche gli organici del personale amministrativo - prosegue Galluccio - sono stati adeguati, attraverso ripetute assunzioni di assistenti giudiziari e operatori e, da ultimo, con i concorsi per direttore amministrativo, cancelliere esperto e con la progressione in carriera nella qualifica di funzionario giudiziario. Grandi speranze di ulteriore e definitivo cambiamento epocale si nutrono poi sull’Ufficio del Processo grazie alle alla norma su «Misure urgenti per il rafforzamento della capacita amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per l’efficienza della giustizia».
«La norma sopra richiamata prevede la assegnazione, a tempo determinato, al distretto di 148 addetti con qualifica di funzionario, di cui 32 in Corte, 101 al Tribunale di Messina, di supporto alla attività propria del magistrato, secondo il modello dell’assistente del Giudice e alle attività propedeutiche a quella propriamente giurisdizionale con obiettivi particolarmente ambiziosi a livello nazionale e segnatamente: entro la fine del 2024, un abbattimento dell’arretrato civile del 55% in appello; entro la metà del 2026, un abbattimento dell’arretrato civile del 90%; una riduzione del 40% della durata dei procedimenti civili; una riduzione del 25% della durata dei procedimenti penali», ha concluso. (ANSA).
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