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A Vulcano pozza dei fanghi "proibita", ma i turisti trasgressivi si immergono

Turisti nella pozza dei fanghi chiusa da tre anni

Da tre anni il laghetto termale è sequestrato ma a Vulcano nell’isola delle Eolie i turisti arrivano da ogni parte del mondo per «immergersi» e pur con il divieto che persiste scavalcano e lo utilizzano.
«Non ne possiamo fare a meno – racconta la signora Maria Lombardi che arriva da Milano – a Vulcano vengo da 10 anni proprio per i benefici che il mio organismo trae da queste immersioni. Ma non si può sbloccare questa situazione davvero sui generis?».
Così nonostante i controlli dei carabinieri sono sempre più numerosi i vacanzieri che scavalcano la recinzione e si immergono. Avviene di giorno ma anche nelle ore notturne, pur con il fango sempre più ridotto, per via della manutenzione che la società «Geoterme» che lo gestiva non può più curare.
In questo arco di tempo più volte hanno protestato gli isolani, gli operatori economici, turistici, l’ex giunta Giorgianni, i consiglieri su tutti Franco Muscarà, per sollecitare la riapertura, visto il danno che la chiusura ha creato all’economia dell’isola eoliana, ma senza alcun effetto.
Anche la Geoterme più volte ha richiesto alla procura il dissequestro ma senza risultato. Il sindaco Riccardo Gullo che si è insediato da giugno, dice «gli unici che possono decidere il dissequestro sono i gestori, ma in merito la mia amministrazione ha sempre riconosciuto la proprietà privata sia della pozza sia della spiaggia. Bisogna metterci mano per capire».

Foto da notiziarioeolie.it

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