"Sono entrate in crisi le cosiddette saie, i piccoli collettori idraulici. Non non hanno retto alla potenza della pioggia. Dunque alcune zone si sono allagate, come Fondaconuovo, Santa venera, il tratto urbano della saia cappuccini. Nessuna esondazione, per fortuna, sia per il Longano che per l'Idria, che sono i torrenti che hanno uno sviluppo in ambito urbano".
A parlare è Antonio Chianese, geologo di Barcellona Pozzo di Gotto, proprio dove è avvenuto il nubifragio di sabato sera, che ha sconvolto il Messinese. La saia, ovvero un canale di irrigazione, è un sistema di irrigazione di origine araba semplice quanto ingegnoso per convogliare l'acqua delle canalette. "Era già successo nel 2006 e nel 2018, purtroppo non è una novità - dice Chianese - non sono entrati in crisi i grossi bacini. Ci vorrebbe più cura del territorio, lo diciamo sempre. Da quanto mi risulta sono 50 anni che nessuno interviene sulle saie".
La situazione, continua Chianese, sembra ora in miglioramento. "Il maltempo ha dato tregua, certo è che la quantità di acqua caduta ieri non era un evento preventivabile". Per quanto riguarda il terremoto delle isole Eolie, avvenuto in mattinata, secondo Chianese "è un normale sciame sismico, apparentemente non c'è nulla di preoccupante".
Bomba d'acqua senza precedenti
"Abbiamo fatto il sopralluogo con la protezione civile - dice il sindaco di Barcellona Pinuccio Calabrò -. Si sta disegnando un panorama di danni e ce ne sono parecchi. Per la prima volta non c'è stata l’esondazione del torrente Longano, ma questa è stata una bomba d’acqua senza precedenti. Stiamo risistemando le varie abitazioni e per fortuna nessuno si è fatto male. La procedura che adotteremo adesso, in sinergia con la protezione civile, sarà quella di fare una quantificazione dei danni e chiedere alla Regione Sicilia lo stato di emergenza".
Anche il primo cittadino parla del problema delle saie. "Il problema maggiore dell’Italia è la burocrazia: i danni più ingenti non sono venuti dai torrenti, ma dalle saie che si sono allagate e non sono in sicurezza, e hanno creato fiumi di fango. E dire che c'è un finanziamento bloccato da oltre un anno di oltre 15 milioni di euro alla Regione che era proprio per la messa in sicurezza di queste saie ed è già esecutivo. Ne ho parlato col presidente della Regione Renato Schifani mi ha dato la sua disponibilità a sbloccare questo finanziamento", ha detto Calabrò.
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