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Lipari, un ricorso al Tar blocca il finanziamento per il parco geo minerario

Un museo per la memoria della pomice di Lipari (foto notiziarioeolie.it)

La montagna bianca di pomice dimenticata, dalla…rabbia è diventata pure nera come l’ossidiana. L’ex presidente della Regione Nello Musumeci si era fatto in quattro per finanziare in tempi record un parco geo minerario e il museo della pomice, con oltre quattro milioni di euro, dopo la campagna mediatica portata avanti anche a livello nazionale da associazioni varie, ma il liquidatore della società Pumex spa Massimo Galletti, con un ricorso accolto dal Tar di Catania, ha bloccato tutto. In pratica, aveva già avviato la pratica per vendere il materiale dell’industria ancora esistente per poter saldare i debiti con i tanti creditori che bussano alla porta.

E ora che ne sarà della montagna quasi irriconoscibile che rischia di sgretolarsi, con la spiaggia bianca di pomice divenuta famosa in tutto il mondo che non c’è piu’, con la montagna morbida come il borotalco che con lo scivolo permetteva di arrivare direttamente a mare con un effetto ottico che sembrava neve…? Come documentato nel film “Kaos” dei fratelli Taviani, con la piccola Giovanna appena lanciata nel set.

A questo punto sembra difficile la realizzazione del museo per il materiale già messo in vendita o quasi. Alle Eolie a gran voce si chiede “il recupero e possibilmente realizzare un’area per concerti come ai tempi del “Festival delle Eolie” con l’esibizione mozzafiato per il panorama di Lucio Dalla, Sarah Vaughan, Eugenio Bennato e sfilate di moda. Vittorio Sgarbi ancor prima di divenire sottosegretario aveva lanciato un appello: "Diventino Cinecittà delle Eolie". “La proposta di valorizzare le cave di Lipari trasformandole nella 'Cinecittà delle Eolie' – aveva sostenuto - merita di essere ascoltata e attentamente valutata, anche perchè arriva pure da un grande artista internazionale come il fotografo Oliviero Toscani”.

Era stato anche richiesto “al ministro della Cultura e all’assessore regionale siciliano ai Beni culturali, di aprire un tavolo per verificare se l’idea di Toscani sia percorribile e se davvero non sia più utile alla conservazione e alla conoscenza di un luogo così bello e simbolico la decisione di trasformarlo in uno studio/location per fotografi e per il cinema. Rendere le cave un sito vivo per artisti non escluderebbe, peraltro, la fruizione ai visitatori, come accade anche per la stessa Cinecittà, però avrebbe il merito di garantire una migliore conservazione e porterebbe il nome delle Eolie, della Sicilia e quindi dell’Italia ancora di più in tutto il mondo”.

L’Unesco recentemente si è fatto anche vivo stanziando 880 mila euro. Dopo anni di proteste per conseguenze solo negative dopo che l’Arcipelago era divenuto “Patrimonio dell’Umanità” comportando la chiusura della Pumex Spa con un centinaio di dipendenti che perdevano il lavoro e dopo decenni di calvario, solo nell’ultimo anno hanno ottenuto la stabilizzazione con la Resais spa. Garantiscono preziosi compiti presso il Comune, l’Asp e il museo. In tutto una trentina con gli altri tutti in pensione.

Oltre 580 mila euro sono previsti per Lipari, i restanti per Salina. “Grazie – dice il sindaco Riccardo Gullo – alla sinergia che si è creata tra i quattro comuni eoliani saranno utilizzati a Lipari per migliorare i due parcheggi di Cappuccini e S.Anna anche con energia rinnovabile, per la segnaletica di pericolo nelle spiagge e nel demanio marittimo per indicare i luoghi di interesse. Parcheggi saranno realizzati anche a Salina., così come le stazioni anti incendio. Ma ora l’obiettivo dovrà essere far risplendere questo patrimonio naturale che viceversa rischia di andare in rovina perché anche il manto stradale è a rischio crollo.

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