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Il laghetto termale di Vulcano sequestrato, rigettata la richiesta di costituzione di parte civile

Foto notiziarioeolie.it

Per il laghetto termale sequestrato da quasi quattro anni per illeciti edilizi il gup del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha rigettato la richiesta di costituzione di parte civile di un operatore turistico e di un villeggiante. Lo ha deciso il giudice Giuseppe Sidoti, nell’udienza preliminare afferente alla vicenda del sequestro dei fanghi di Vulcano, nella quale vengono contestate a vario titolo una serie di violazioni del codice penale, in materia urbanistica e ambientale.

La richiesta era stata inoltrata dai fratelli Stocchi di Vulcano e dal villeggiante Vincenzo Di Bua. Di illecito edilizio devono rispondere il presidente e l’amministratore della società “Geoterme” che gestisce la pozza dei fanghi, Lino Ferlazzo e Gustavo Conti, il tecnico Emanuele Carnevale, l’imprenditore Carlo Chiofalo. Sono rappresentati dagli avvocati Rosario Venuto, Alessandro Billè, Francesco Pennisi, Nello Cassata e Francesco Rizzo.

Le difese degli amministratori della società vulcanara Ferlazzo e Conti hanno formulato la richiesta di rito abbreviato, depositando corposa produzione documentale. Gli avvocati di Chiofalo e Carnevale hanno depositato le proprie conclusioni. Il legale di Chiofalo ha particolarmente sottolineato l’estraneità dell’assistito, considerato che nella vicenda si contesta il cambio di destinazione d’uso di una piccola struttura.

Gli avvocati Alessandro Imbruglia e Antonio Giardina hanno depositato la costituzione di parte civile nell’interesse di alcuni cittadini residenti, nonché titolari di alcune attività economiche, Stocchi e Di Bua. Le difese hanno congiuntamente eccepito la carenza di legittimazione in seno alla richiesta. Il giudice Sidoti, accogliendo le doglianze difensive, ha rigettato l’atto di costituzione. L’udienza è stata rinviata per la decisione se rinviarli o meno a giudizio al 29 marzo 2023.

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