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Le lacrime della Madonna di Trevignano, l'investigatore: «Macché miracolo, è sangue di maiale»

Le lacrime che scendono dal volto della statuetta della Madonna di Trevignano potrebbero essere un inganno. Un investigatore privato, assoldato da alcuni fedeli, avrebbe infatti scoperto che quel liquido rosso che ha fatto gridare al miracolo non sarebbe altro che sangue di maiale e ha presentato un esposto presso i carabinieri.

Un'accusa che se dovesse rivelarsi fondata metterebbe nuovamente nei guai l'ex imprenditrice siciliana Gisella Cardia, all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, che è entrata al centro dell'attenzione mediatica dopo aver detto di parlare ogni tre mesi con la Madonna. La 53enne nata a Patti, in provincia di Messina, recentemente condannata in primo grado a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa, per il fallimento della Caleca Italia risalente al 2015, dopo un viaggio a Medjugorje fatto 5 anni fa tornò con la statua in ceramica della Madonna. Da lì a poco le apparizioni, l'estasi, le lacrime di sangue. Presunti fenomeni che attirano da anni migliaia di fedeli in un terreno, di proprietà della donna, nei pressi del lago di Bracciano.

Spetterà adesso alla Procura di Civitavecchia decidere se aprire o no un nuovo fascicolo nei confronti di Gisella Cardia. Sul caso della Madonna di Trevignano la diocesi di Civitacastellana ha già istituito una commissione un mese fa per approfondire la strana fenomenologia.

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