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Lipari, sul suolo pubblico bar e ristoranti cercano un'intesa con il Comune

Si apre la stagione turistica e sulla concessione del suolo pubblico non c’è accordo tra baristi, ristoratori e il sindaco Riccardo Gullo. Il primo cittadino è categorico: «Non ci sarà più l’occupazione selvaggia di strade e viuzze che non permettono di far circolare con le carrozzelle mamme e disabili e anche l’ambulanza o l’auto dei carabinieri. Lo scorso anno subito dopo il mio insediamento, andando verso Marina Corta, mi sono trovato con la strada sbarrata dai tavolini di due locali concorrenti che avevano persino messo dei pannelli divisori».

Le associazioni di categoria, Tecnici Eoliani, AssoImpreseEolie, Comitato Eolie 20-30, Confesercenti Messina e Federalberghi Isole Eolie, rappresentate da Gaetano Barca, Maurizio Cipicchia, Danilo Conti, Dominga Monte, e Christian Del Bono lanciano proposte per raggiungere un’intesa e non compromettere la bella stagione. «L’evidente iniquità dei parametri – precisano - risiede nel fatto che, per il primo parametro, a prescindere dalla superficie interna di somministrazione nel centro storico di Lipari, di fatto fino a 47 mq, la quantità di suolo pubblico concedibile rimanga invariata (sempre 35 mq). Ma anche e soprattutto perché paradossalmente, con una limitazione così rigida (massimo 75%), applicata in maniera orizzontale, si penalizzano anche quelle attività che occupano suolo pubblico senza contravvenire alle norme del codice della strada né creare intralcio a pedoni, disabili e mezzi di soccorso».

«Si è quindi avuto modo di far rilevare – proseguono Christian Del Bono e soci - come anche il regolamento di suolo pubblico in vigore necessiti di alcune modifiche. Questo, infatti, prevede un divieto tout court al rilascio di autorizzazioni o concessioni per l'occupazione della sede stradale o di marciapiedi nelle isole di Panarea, Stromboli e Alicudi. Così come prevede che le gastronomie, gli esercizi di asporto siano esclusi da ogni possibilità che venga loro concesso il suolo pubblico. È stato, infatti, rimarcato come per legge questi esercizi non possano essere discriminati rispetto alla concessione di suolo pubblico il cui utilizzo va, comunque, fatto escludendo il servizio assistito di somministrazione e la possibilità di abbinare ripiani e sedute. Eppure, basta davvero poco per raggiungere un’intesa che getti le basi per un regolamento unico in grado di contemperare le esigenze di tutti».

Il sindaco Gullo è lapidario: «Abbiamo adottato il regolamento edilizio – precisa - che secondo lo schema regionale prevedeva suolo occupato da un minimo di 15 metri a un massimo di 50. Noi siamo stati comprensivi, tenendo conto che ci troviamo in località turistiche, e abbiamo aumentato il minimo a 35 e il massimo alla metà della superficie dei locali che superano i 50 metri, dando maggiori possibilità di quanto non desse la Regione».

Foto da notiziarioeolie.it

 

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