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Vulcano, scoperta sui fondali rete abbandonata di cento metri: liberate cicale di mare

Era a una profondità fra 24 e 35 metri. L'intervento effettuato dal team del sub palermitano Tony Scontrino

A Vulcano, alle Isole Eolie, il team del sub palermitano Tony Scontrino ha recuperato nei fondali di Pietra Quagletto una rete fantasma. Una rete di consistenti dimensioni, pericolosa per l'ambiente marino.

«Si chiama tramaglio - spiega Scontrino, presidente del Diving di Isola delle Femmine, che da 20 anni opera a Vulcano - ed è una rete da posa fissa. Le maggiori difficoltà sono venute dalla profondità e dalla lunghezza di circa 100 metri, con una larghezza di di 20 metri, visto che la rete si era distesa come una coperta su un fondale roccioso che va da 24 a 35 metri». Ma il team ce l’ha fatta. «L’attività è stata svolta in totale autonomia», spiega Scontrino, che illustra i pericoli della presenza di una rete così grande sui fondali. «Tra l’altro - dice - rischiano di essere intrappolate cernie e aragoste. Noi abbiamo salvato due cicale di mare».

Il team, aggiunge il sub palermitano, «è composto da subacquei con una formazione avanzata utilizzano delle procedure specifiche spinti tutti da una smisurata passione per il mare e pronti a dare il proprio contributo per la difesa dell'ecosistema marino». Scontrino ringrazia per il supporto ricevuto il Diving Center Saracen dell'isola eoliana e di Marina di Vulcanello. Al recupero della rete. oltre a Tony Scontrino, hanno preso parte Alberto Scontrino, Mauro Vassallo, Filippo Fazzone, Julie Sferlazzo e Mak Francesco. Il team in assistenza era formato da Anna Pellerito, Dario Scontrino, Laura Di Gaetano, Simona e Claudio Scontrino.

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