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Lipari, dopo 13 anni l’ascensore che collega via Garibaldi con castello e museo sarà attivo

Il dirigente del parco archeologico delle Eolie Rosario Vilardo: “Abbiamo già in corso un finanziamento europeo per oltre 477.000 euro".

 

Dopo ben 13 anni l’ascensore che dovrebbe collegare la via Garibaldi con il castello e il museo sarà funzionate. Lo conferma il dirigente del parco archeologico delle Eolie Rosario Vilardo.
“Abbiamo già in corso – dice - un finanziamento europeo per oltre 477.000 euro.

I lavori riguardano l'adeguamento alle norme di tutto l'impianto ed anche la manutenzione della galleria d'accesso. Quest' ultima tornerà ad essere uno spazio destinato ad esposizioni temporanee. Il progetto esecutivo è pronto e contiamo di avviare le procedure di gara entro il mese di ottobre. Tra la fine dell'anno ed i primi dell'anno prossimo saranno affidati i lavori, la cui durata è prevista in diciotto settimane. L'ascensore dovrebbe quindi essere attivo per la prossima estate, fatti salvi tutti gli eventuali possibili imprevisti”.
“Si sottolinea pure – evidenzia - che, considerate le esigue disponibilità del bilancio del parco, probabilmente l'uso dell' ascensore non potrà essere gratuito e si dovrà richiedere un minimo ticket per garantire la sostenibilità energetica e la manutenzione dell'impianto”.

A sollecitare la funzionalità dell’ascensore sono stati anche numerosi turisti anziani e disabili impossibilitati a raggiungere il castello. In funzione non ci sono neppure le piccole auto elettriche e ancora neppure i tre mini-bus elettrici costati oltre un milione di euro.

L'ascensore – come anticipato - non funziona da circa 13 anni. Esattamente è stato operativo dalla sua installazione per 10 giorni successivi al collaudo.
In passato i tecnici che hanno potuto tutti i problemi tecnici, hanno rilevato che “il microclima all'interno della "fossa", alta più di 40 metri, era avverso, soprattutto per le parti metalliche che subirono un processo di "carbonatazione. Tutto il sistema era stato aggredito dalla ruggine: le pulegge, le porte a sagoma inflessa della cabina avevano smesso di scorrere sui binari perché i cuscinetti d'acciaio, appositamente progettati, si erano arrugginiti”.

L'opera, finanziata con fondi regionali nel 2003, costatò circa 750 mila euro ed era stata voluta da Gesualdo Campo, ex direttore della sovrintendenza di Messina.
Il progetto ebbe i pareri favorevoli della stessa sovrintendenza. La cabina venne progettata da un'azienda di Catania.
Foto notiziarioeolie.it

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