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Estorsioni a Messina, condanne definitive per gli esponenti del clan di Camaro

La Cassazione ha rigettato tutti i ricorsi difensivi. Il processo era scaturito dall'operazione «Richiesta»

Diventano definitive le condanne per gli imputati coinvolti nel processo nato nell’ambito dell’operazione «Richiesta» a Messina dopo che la Cassazione ha rigettato i ricorsi dei legali dei 7 imputati per le estorsioni a commercianti e imprenditori imposte dal clan di Camaro San Paolo. La Cassazione era intervenuta per la prima volta a giugno del 2018 accogliendo in quel caso i ricorsi dei difensori e aveva disposto l’invio degli atti alla Corte d’appello di Reggio Calabria in relazione alla pena relativa alla contestazione del reato associativo mafioso. E nel novembre del 2021 la Corte d’appello di Reggio Calabria aveva confermato l’esistenza dell’associazione mafiosa, sostanzialmente confermando le pene decise dalla Corte d’appello di Messina nel 2017.

Quest’ultima aveva infatti condannato: Antonino Genovese a 8 anni e 8 mesi; Francesco Di Biase a 8 anni e 6 mesi; Gianfranco La Rosa a 8 anni e 2 mesi; Sebastiano Freni a 6 anni e 10 mesi, Salvatore Triolo a 7 anni e 8 mesi; Raffaele Genovese a 6 anni e 4 mesi; Giovanni Lanza a 6 anni e 8 mesi. Durante il processo si sono rilevate preziose le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

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