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Capre e pecore selvatiche, danni e disagi anche a Stromboli e a Ginostra

Nell'isola ci sarebbero oltre 1.500 capi, al loro passaggio distruggono le coltivazioni e divorano i frutti del lavoro dei pochi contadini ancora rimasti

Dopo Alicudi anche a Stromboli e nel borgo di Ginostra è invasione di capre e pecore. E tra gli isolani c’è grande preoccupazione anche per i danni che stanno causando. Gianluca Giuffrè, presidente del comitato Per Ginostra si è rivolto anche al Presidente della Regione Renato Schifani ed all’Azienda Foreste Demaniali.

«L’invasione di capre e pecore selvatiche - ha esordito - da una prima stima oltre 1.500 capi, nell’isola di Stromboli, comincia ad essere un serio problema da risolvere al più presto. Negli anni, gli animali, che prima stazionavano nella parte alta della montagna, si sono moltiplicati a dismisura e cominciano a scendere a valle fino ad invadere gli insediamenti abitativi specie nel minuscolo villaggio di Ginostra».

I danni

«Al loro passaggio, - puntualizza - distruggono le coltivazioni ed i frutti del lavoro dei pochi contadini ancora rimasti, facendo franare, financo i vecchi muri a secco e gli antichissimi terrazzamenti che trattengono il terreno scosceso. La riserva naturale orientata dell’isola di Stromboli, soprattutto nella parte di Ginostra, appare devastata dal passaggio e dallo stazionamento di capre e pecore allo stato brado. Alberi d’ulivo feriti, cappereti ormai frantumati, piante tipiche della macchia mediterranea che stanno scomparendo ed il delicato habitat della Riserva che sta cambiando con la colonizzazione selvaggia di animali che non sono endemici del posto ma importati dall’esterno».

«Tutto ciò – evidenzia il presidente Giuffrè - a breve stravolgerà irrimediabilmente l’ecosistema isolano se non vi si porrà rimedio. Inoltre, la presenza massiccia di tali animali rischia di creare problemi di natura igienico-sanitaria. Nella borgata di Lazzaro, così come in località Timpone e nella zona centrale hanno già raggiunto le abitazioni rendendo difficile la convivenza con l’uomo».Ed ha richiesto che si «intervenga al più presto possibile con azioni concrete ed immediate che non si limitino solo a lunghi studi e censimenti».
Ad Alicudi, dopo le proteste degli isolani, la «questione capre» è al centro di un progetto esecutivo dell'assessorato regionale dell'agricoltura - dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale ed è stato previsto un piano di monitoraggio e di contenimento all'interno di quella che è la riserva naturale orientata dell'isola. Il progetto comporterà una spesa di 50.000 euro.

Foto notiziarioeolie.it

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