La Corte di Appello di Messina, presidente Bruno Sagone, ha rigettato l’appello proposto dall'imprenditore di Quattropani R. E., accusato dei reati di omicidio colposo e di violazione di numerose normative sulla sicurezza nel lavoro.
Il datore di lavoro era ricorso in appello contro la sentenza del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto che lo aveva già condannato ad anni due e mesi nove di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili: Caterina Pace e Tiziana e Marino, moglie e figli di Bartolomeo Todaro, a suo tempo deceduto, da liquidarsi in separata sede e che in via provvisionale sono state liquidate nella misura di 75 mila euro.
La Corte di Appello rigettando tutti i motivi di appello, ha confermato la sentenza barcellonese e ha ulteriormente condannato l'isolano al pagamento delle spese processuali e di quelle della costituite parti civili. Entro novanta vi sarà il deposito delle motivazioni.
La vicenda risale al 2013 quando Todaro intento a lavorare alle dipendenze dell'imprenditore edile, in un cantiere di proprietà dello stesso abitante, fu travolto da un muro. Lo schiacciamento causato dal peso dei materiali determinò il decesso. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Giovan Battista Freni, le parti civili dall’avvocato Rosario Venuto.
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