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Vulcano, l'unica via di fuga invasa da pietre e detriti

I residenti di Gelso protestano e chiedono aiuto alla Regione e alla Città metropolitana di Messina. Il Comune ha aperto un piccolo varco

A Vulcano è quasi impraticabile la strada che da Gelso conduce al porto, unica via di fuga nel caso dovesse risvegliarsi il cratere e rendere necessario percorrerla. Per questo i residenti del borgo turistico si sentono abbandonati.

Rosalba Basile, portavoce della comunità, si è rivolta anche al oresidente della Regione Renato Schifani, al capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio e alla Città metropolitana di Messina. «La strada provinciale 179 d – ha esordito – è stata interessata lungo tutto il percorso da una bomba d’acqua tra la notte del 10 e 11 gennaio 2024, rendendola impercorribile a causa dei detriti (sabbia e pietre) che hanno invaso le carreggiate, caduti dal costone interessato da incendi devastanti avvenuti nel periodo estivo, che lo hanno reso fragile». Solo il Comune è intervenuto. «Il Comune di Lipari con i volontari della protezione civile è prontamente intervenuto - continua -, aprendo un varco tra fango e detriti, per permettere il passaggio ad autovetture solo su una parte di carreggiata, mentre la rimanente parte della strada è stata usata per ammassare sabbia e detriti ed ancora li in attesa di essere smaltiti; anche perché essendo una strada provinciale, il Comune non può fare altro».

«Nonostante gli innumerevoli solleciti da parte del sindaco Riccardo Gullo alla Città metropolitana di Messina - puntualizza la signora Rosalba Basile - ad oggi nulla è stato fatto. E la bomba d’acqua ha contribuito a peggiorare la situazione già precaria della strada, facendo saltare tratti di manto stradale e, aggravando lo stato degli avvallamenti già esistenti, che dovrebbero essere monitorati. La località è sempre frequentata e ad oggi sono aperte sia attività commerciali che aziende agricole».

Foto notiziarioeolie.it

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