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Mafia dei Nebrodi, sequestrati beni a cinque persone vicine del gruppo Faranda

Sequestrati beni per due milioni: due compendi aziendali, otto immobili, 34 terreni, 22 depositi al risparmio, 21 conti correnti, 14 polizze vita e due quote societarie

Militari del comando provinciale della guardia di finanza hanno eseguito decreti di sequestro patrimoniale, per un valore di oltre due milioni di euro, nei confronti di cinque persone ritenute socialmente pericolose perché indicate come vicine al clan dei Tortoriciani, dei Bontempo Scavo e dei Batanesi. Alcuni di loro sono imputati nel processo Nebrodi. Si tratta di Aurelio Salvatore Faranda, Giuseppe Massimo Faranda, Sebastiano Craxì, Gaetano Faranda e Salvatore Antonino Crascì.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della Dda della locale Procura, e riguarda anche 12 familiari delle cinque persone indagate, originari di Sant’Agata di Militello e Tortorici.

Il sequestro è stato disposto per due compendi aziendali attivi nel settore agricolo, comprensivi dei beni patrimoniali, otto immobili, 34 terreni, 22 depositi al risparmio, 21 conti correnti, 14 polizze vita e due quote societarie, nella disponibilità diretta e indiretta o comunque riconducibili agli indagati.

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