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Vulcano, dopo quattro anni si sblocca il «fermo» del laghetto termale

Udienza in tribunale per chiedere il dissequestro. Custode è stato nominato il sindaco Gullo. La «pozza» che accoglieva migliaia di turisti verso la riapertura

A Vulcano dopo quattro anni si sblocca il «fermo» del laghetto termale.
Il gup Giuseppe Sidoti del tribunale di Barcellona ha autorizzato i lavori di ripristino dei luoghi alla Geoterme, società che lo ha gestito negli ultimi decenni.
È stata accolta l’istanza dell’avvocato Saro Venuto, mentre invece aveva espresso parere contrario il piemme Carlo Bry.

I lavori sono iniziati e la pozza dei fanghi che ogni anno per i suoi benefici terapeutici richiamava turisti da ogni parte del mondo, potrebbe riaprire i battenti all’inizio della stagione estiva, verso giugno.
Il legale ha richiesto e ottenuto il ripristino dei luoghi, ovvero la rimozione delle opere eseguite senza permesso di costruzione in vista dell’udienza di giudizio abbreviato di giovedì 21 marzo.
Rimossi gli abusi edilizi, poi si richiederà il dissequestro e quindi la piena disponibilità dell’area, a due passi dal mare che bolle.

Custode è stato nominato il sindaco Riccardo Gullo che è subentrato al vigile urbano Sergio Li Volsi trasferito in altra sede, tanto che durante l’estate i turisti entravano e uscivano tranquillamente dal laghetto.
I lavori che si dovranno eseguire in particolare riguardano i cordoli della vasca Castrogiovanni, i massi ciclopici, muretti e spostamenti di bagni chimici.
Tre sono gli imputati l’amministratore e il presidente della Geoterme Gustavo Conti, Lino Ferlazzo e il tecnico Emanuele Carnevale.

Foto notiziarioeolie.it

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