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Corruzione a Trapani, il Riesame annulla l'ordinanza per un imprenditore coinvolto nell'inchiesta Safina

Nessuna turbativa da parte di Christian Valerio, manager messinese del colosso vicentino dell'illuminazione pubblica City Green Light

«Nessuna ipotesi di reato e nessun grave indizio di colpevolezza». Così il Tribunale del Riesame di Palermo, con le motivazioni recentemente depositate, è entrato nel merito della vicenda annullando le misure interdittive per l'ingegnere Christian Valerio, manager messinese del colosso vicentino dell'illuminazione pubblica City Green Light.

Il manager, cui era stato imposto il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale o uffici direttivi per un anno, era stato coinvolto nell'inchiesta che aveva portato lo scorso gennaio agli arresti domiciliari (misura anche questa poi revocata) per il deputato trapanese della Regione Siciliana, Dario Safina, accusato con il manager di aver turbato l'asta pubblica relativa a un progetto di 17 milioni di euro per l'efficientamento e l'ammodernamento degli impianti di illuminazione del Comune di Trapani.

Venti pagine con le quali i giudici chiariscono la regolare e puntuale applicazione delle procedure relative al project financing (codice degli appalti), l'insussistenza di tutte le ipotesi di reato e la correttezza dell'operato di Valerio che, sempre secondo gli stessi giudici, non avrebbe ricevuto alcuna informazione segreta sulla procedura che non fosse già nella sua disponibilità, procedura per la quale nessun tipo di turbativa sarebbe avvenuta e nessun conseguente episodio corruttivo collegato.

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