Il corpo di un uomo, notato nel canale tra Vulcano e Milazzo, sarebbe stato riconosciuto dal fratello, grazie alla foto diffusa dagli inquirenti del tatuaggio di un dragone su una spalla. Il cadavere era stato ritrovato lo scorso 13 aprile nel tratto di mare tra Vulcano e Milazzo. L’uomo, residente in Tunisia, si è messo in contatto con la Capitaneria di Porto di Milazzo sostenendo di aver riconosciuto il fratello. La Procura della Repubblica di Patti, in sinergia con la Capitaneria di porto, ha quindi avviato i contatti con il consolato tunisino di Roma per giungere ad una definitiva e certa identificazione dell’uomo e chiudere così il cerchio.
Prende corpo l’ipotesi ventilata già subito dopo i ritrovamenti dei quattro cadaveri sulle coste tirreniche, oltre a quello di Patti, due alle Isole Eolie ed uno a Messina nella zona di Rodia, che possa trattarsi di cadaveri dei 18 tunisini che risultano scomparsi a seguito del naufragio di un’imbarcazione partita da Biserta tra il 5 e il 6 febbraio e di cui si sono perse le tracce al largo della Sardegna.
Il consolato tunisino aveva ufficialmente chiesto informazioni alla Capitaneria di porto di Cagliari in merito a quel naufragio, allegando una lista con 18 nominativi di dispersi tra cui c’era proprio il nome dell’uomo rinvenuto a Patti e riconosciuto dal fratello. Sugli altri tre rinvenimenti sono in corso le attività d’indagine coordinate dalle Procure di Barcellona Pozzo di Gotto, Patti e Messina.
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