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Vulcano, dissequestrato il laghetto: condanna parziale per l'amministratore della società che ha gestito l'area termale

Un anno e due mesi con il rito abbreviato a Gustavo Conti: al centro del processo gli abusi edilizi. Rinviato a giudizio il progettista Emanuele Carnevale

A Vulcano dopo quattro anni è stato dissequestrato il laghetto termale che ogni anno per i suoi benefici terapeutici richiamava turisti da ogni parte del mondo. Il provvedimento è stato disposto dal giudice del tribunale di Barcellona Giuseppe Sidoti, dopo che l’amministratore della società Geoterme, Gustavo Conti, ha ripristinato lo stato dei luoghi. L’istanza era stata presentata dall’avvocato Saro Venuto.

Per i lavori abusivi che erano stati realizzati nel laghetto vi è stata la condanna dello stesso amministratore Conti, l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato per il presidente Lino Ferlazzo, il rinvio a giudizio per il progettista Emanuele Carnevale e la decisione di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per Carlo Chiofalo, che nell’area affittava un chiosco ed aveva eseguito materialmente i lavori. Sono stati difesi dagli avvocati Saro Venuto, Luciano Scoglio, Francesco Rizzo, Alessandro Billè e Nello Cassata.

Conti è stato riconosciuto colpevole solo per due capi di imputazione (abuso edilizio per alcuni cordoli in cemento e per il rafforzamento delle difese del muraglione di protezione dal mare e di stradine con massi). L’amministratore di Geoterme, la società che ha gestito il laghetto e regolato gli accessi per un trentennio, è stato condannato a un anno e due mesi, pena sospesa, e al pagamento di oltre 14 mila euro di ammenda.

Foto Notiziarioeolie.it

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