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Il cartone per bloccare la frattura, parla il paziente: «Poi sono andato in un centro privato, ho speso 200 euro»

Elia Natoli ha 30 anni, è di San Piero Patti: «Mi ha chiamato Schifani per scusarsi, all’inizio pensavo ad uno scherzo»

Il racconto dettagliato - sul caso del cartone usato per immobilizzare il piede fratturato, in assenza delle stecche, all’ospedale di Patti - viene fuori dalle parole del paziente che ha subito questa assistenza fai-da-te. «Ho avuto un incidente in moto sabato scorso - racconta Elia Natoli, che ha trent’anni - e sono andato alla guardia medica del mio paese, San Piero Patti. Hanno ripulito le ferite e mi hanno detto di andare all’ospedale di Patti per vedere se c’era qualcosa di rotto. In auto con mio padre e un dolore atroce al piede sono arrivato al pronto soccorso dove ho atteso dalle 18 all’una di notte. La radiografia ha accertato la rottura del perone, ma quando il medico è andato a cercare le stecche per ingessarmi, ha scoperto che erano finite».

È solo l’inizio del calvario per Elia Natoli. «A quel punto non sapendo come fare, il medico ha usato del cartone per immobilizzare il piede», prosegue. Una storia denunciata dal padre del ragazzo su Facebook, sulla quale è già intervenuto anche il presidente della Regione Renato Schifani. «Mi ha chiamato stamattina per scusarsi - ha detto il trentenne, che inizialmente ha pensato a uno scherzo -. Io comunque sarei dovuto tornare in Ortopedia il lunedì per farmi visitare, ma ho preferito andare a Messina in un centro privato dove mi hanno ingessato. Certo, mi è costato 200 euro».

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