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L’incendio scatenato a Stromboli durante la fiction della Rai, la procura chiede sei rinvii a giudizio

A Stromboli per l’incendio che si è scatenato durante le riprese della fiction voluta dalla Rai sulla Protezione civile ci sono sei richieste di rinvio a giudizio da parte della procura della Repubblica di Barcellona.

Tra gli indagati ci sono Matteo Levi, 63 anni, Roberto Ricci, 68, Elio Terribili, 63, di Roma e Luca Palmentieri, 40 anni di Napoli, tutti professionisti noti nel settore degli effetti speciali e della produzione cinematografica. Le società coinvolte sono la 11 Marzo Films srl e la Best Sfx srls, di Roma.

L’accusa è di disastro ambientale causato a seguito degli incendi avvenuti il 25 e 26 maggio 2022 e poi successivamente per le continue bombe d’acqua che hanno messo in ginocchio più volte l’isola delle Eolie fino a pochi giorni fa anche e solamente per una pioggia durata 10 minuti.

L’inchiesta è stata avviata dai carabinieri di Stromboli in collaborazione con la compagnia di Milazzo ed è coordinata dalla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata da Giuseppe Verzera. Quattro persone fisiche sono responsabili del reato di disastro ambientale colposo e due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.

L’incendio ha interessato un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti Unesco e Rete Natura 2000 e nella riserva naturale orientata/integrale Isola di Stromboli e Strombolicchio.

I carabinieri, dopo aver prestato assistenza alla popolazione in occasione dei gravi eventi, anche evacuando diverse abitazioni e alcuni ristoranti, hanno subito avviato le indagini, di concerto con l’autorità giudiziaria e con il supporto di consulenti nominati dalla procura, effettuando molteplici sopralluoghi, diverse escussioni testimoniali, numerose acquisizioni documentali ed accertamenti tecnici, grazie alle quali sono state individuate quattro persone fisiche, tra cui il legale rappresentante ed il direttore di produzione e preposto di una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi, nonché il legale rappresentante di una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, nonché un socio lavoratore deputato alla effettiva attuazione degli effetti speciali, i quali, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set cinematografico, per realizzare una serie televisiva.

Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di «violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio».

E ancora, «di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate», di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità».

Foto notiziarioeolie.it

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