Una coppia di amanti, lei 45 e lui 44 anni, è accusata, in concorso, di aver simulato, in una casa isolata dell’area industriale di Pace del Mela, nel Messinese, un tentativo di omicidio per fare ricadere le colpe, falsamente, sul marito della donna e sulla sua nuova compagna.
È la contestazione mossa dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto che ha chieste e ottenuto dal gup il rinvio a giudizio dei due per calunnia aggravata. La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 19 dicembre. I due imputati sono difesi dagli avvocati Lucia Caccamo e Pinuccio Calabrò. Lo riporta la Gazzetta del Sud.
Era stata la moglie a denunciare ai carabinieri il presunto tentativo di omicidio, di cui sarebbe stata vittima il 26 dicembre del 2023.
Ricostruzione avvallata dal nuovo compagno della donna. Ma quel giorno, in realtà, i due accusati di omicidio erano in un paese dell’Etna, ospiti del sindaco per partecipare a un concerto natalizio di zampognari. Presenza dimostrata anche da diverse foto dell’iniziativa.
La donna il giorno di Santo Stefano del 2023 aveva chiamato un suo amico carabiniere, affermando di essere stata legata, imbavagliata e col capo coperto da un sacchetto di plastica per non farla respirare.
La presunta vittima ha presentato denuncia, raccontando, tra l’altro, di essere stata stordita con psicofarmaci, per poi essere legata. Ricostruzione confermata dal nuovo compagno della donna che agli investigatori ha detto di averla trovata in quelle condizioni.
I carabinieri del Ris hanno analizzato il Dna delle due persone ingiustamente accusate per compararlo con quello trovato sul nastro adesivo e sacchetto e il test ha dato esito negativo. Sul caso hanno indagato militari dell’Arma del nucleo operativo della compagnia di Milazzo.
I legali della coppia parte offesa del processo, gli avvocati Francesco Certo e Piera Basile, hanno definito «allarmante quanto accaduto in quanto l’uomo e la sua nuova compagna sono salvi solo perché quel giorno si trovavano in una località lontana, potendolo dimostrare, e per le meticolosità delle indagini».
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