«Sull’aliscafo non c’è posto per la cagnolina sofferente…». A sollevare il caso è l’isolano Renzo De Blase. «Ecco un’altra perla del nostro disastroso stato di estrema insularità - afferma - a dispregio della Costituzionale "unità territoriale" delle Isole italiane. L’altro ieri mattina una passeggera doveva recarsi in aliscafo da Filicudi a Lipari per farlo visitare dal veterinario, ma si è vista negare il ritorno a Filicudi in quanto, sembrerebbe, che a bordo c’erano già 5 cani, il numero massimo consentito. Allora mi chiedo: come devono fare i passeggeri con cani al seguito in questo caso?». E aggiunge «Devono inibirsi il viaggio una volta arrivati al porto? E se hanno una urgenza o un volo? Chi detta questi assurdi regolamenti? Sono davvero questi o sono "a discrezione del comandante" come dice qualcuno? Se gli animali non possono essere trasportati, perché ci sono delle tariffe a loro dedicate? Il cane in questione, la dolcissima Clara, è rimasta, naturalmente a terra…».
La replica della Liberty Lines
«La nostra sensibilità - risponde il direttore Nunzio Formica - ci fa andare oltre il problema ed abbiamo stabilito un numero di cinque per nave, ma evidentemente nemmeno questo basta. E si pensi che noi gli animali nemmeno potremmo portarli».
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