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I sogni dei migranti di scena al Salina Festival

LIPARI. Ieri era la «Giornata del rifugiato»: è giusto allora, per presentare il SalinaDocFest 2017, festival del documentario narrativo, iniziare da loro, i giovani migranti, che sono anche i protagonisti del corto di Giovanna Taviani, ideatrice e direttrice del Festival eoliano, «Che fine faranno – Lettera aperta al presidente della Repubblica».

Muhammed Konateh viene dal Gambia, Raymond Mendy dal Senegal, paesi che nel ranking mondiale occupano rispettivamente il posto numero 182 e 178 su 188 paesi (l’Italia, per dire, è al 23), hanno 18 anni e per loro c’è una buona notizia: hanno ottenuto i documenti, il permesso di soggiorno, la protezione umanitaria per due anni.

Sempre al SalinadocFest, in occasione del Cinquecentenario della prima pubblicazione de  “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, romanzo epico-cavalleresco rappresentato, nella tradizione siciliana e ancor oggi, nell’Opera dei Pupi e nell’iconografia dei Carretti siciliani,  la gioielleria Contemporanea di Roberto Intorre crea la prima opera della serie: “Ippogrifo e La Luna”.

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1 Commento

giovanni^^^

21/06/2017 21:06

Per due anni vitto e alloggio gratis. Due anni assucurati dallo Stato italiano. Tutto a carico dei cittadini italiani. Certo il tempo passa in fretta, i due stranieri forse pensavano che l'Italia poteva offrire di più, oltre i due anni si aspettvano un posto di lavoro che non c'è. Non c'è neanche per gli Italiani, costretti a emigrare , e che per il sostentamento ci devono pensare i ragazzi o i genitori, non ci sono altri benefici dal posto dove andranno a cercare il lavoro. Cosa accadrà dopo i due anni dei migranti la logica suggerisce che se non trovano il lavoro, dovranno tornare a casa da dove sono venuti. Gli italiani, anche loro devono scrivere al presidente della Repubblica e devono chiedere il lavoro come stabilisce la Costituzione, e che non faccia parte solo di belle parole che si infrangono nel silenzio più totale. Se la politica non è capace di favorire l'avviamento dei ragazzi italiani a trovare un posto di lavoro, si riduce a un nulla di fatto. la politica che non pruduce quello dice, e non dà risposte non è una bella cosa.

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