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A Taormina Taobuk punta sull'entusiasmo: «Tante sfide per il decennale»

Essere entusiasti, secondo gli antichi greci, equivaleva ad «avere un dio dentro», cioè essere invasi da un'energia quasi divina. Ed è questa etimologia greca en theós ousía, che rende perfetta la collocazione al Teatro antico di Taormina di Taobuk, il festival ideato e diretto da Antonella Ferrara, il cui tema prescelto per celebrarne la decima edizione, è proprio l'entusiasmo, l'elogio del sacro fuoco che accompagna i più spettacolari balzi in avanti dell'umanità, e che sarà declinato da scrittori, artisti e pensatori provenienti da tutto il mondo attraverso un ricco programma, dal 18 al 22 giugno. Può un appuntamento popolato di libri non proporre le parole di Giacomo Leopardi?

«Ho bisogno d'amore, amore, amore, fuoco, entusiasmo, vita», scriveva il poeta nelle «Lettere da Roma»? E la Ferrara spiega perché sono il punto di partenza della manifestazione: «Le parole del poeta, associate alla nozione stessa di “pessimismo cosmico”, ci ricordano che l'entusiasmo è una categoria dello spirito. Di quello universale, ma ancora di più di quell'idea - potente e in crisi - che va sotto il nome di Occidente. Entusiasmo che è in perenne contraddizione dialettica con il suo opposto, con la desolata contemplazione dei propri limiti: una contraddizione sufficiente a definire l'Uomo, perennemente sospeso tra la consapevolezza dell'Infinito e le proprie fragilità».

Taobuk - Taormina International Book Festival, a cui è stata conferita la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Mibac-Ministero per i Beni e le Attività culturali e sostenuto e promosso da Regione siciliana mentre sono media partner la Rai e il Gruppo Gazzetta del Sud - Giornale di Sicilia.

Sottolinea ancora la Ferrara: «La voglia di andare avanti, di creare, di sperimentare, è ciò che ci serve per vivere. E per far ciò, è fondamentale recuperare, dopo esserci illusi di aver vinto definitivamente contro la “barbarie”, l'entusiasmo. Il manifesto di Taobuk 2020 vuole essere un'occasione per costruire idee, prospettive, volontà, come antidoto alla crisi e alla depressione dell'Occidente, come volano delle sfide che il mondo contemporaneo ci pone: l'avvento dei nuovi colossi dell'economia, della scienza, della cultura, a partire dai mercati mediorientali e, soprattutto, dalla Cina, mai così concorrenziale. Nell'anno che celebra la decima edizione del Festival - figlio di una visione che ha trovato nell'entusiasmo il proprio centro di gravità grazie ai molti che ne hanno condiviso la progettualità - Taobuk conduce un ragionamento intorno a questa risorsa imprescindibile dell'uomo, antidoto al tanto dibattuto “tramonto dell'Occidente”, perché linfa vitale degli innovatori, dei creativi, dei visionari».

E infinite sono le declinazioni che l'entusiasmo ha avuto nel corso dei secoli. E di visionarietà si è nutrito Taobuk, da sempre ispirato alla tradizione culturale di Taormina, metà prediletta di scrittori e artisti, da Tennessee Williams a Truman Capote a Greta Garbo. Un genius loci rimasto a lungo sullo sfondo e che Taobuk ha voluto esaltare per andare ancora oltre, creando una fucina di idee e proposte: «Il decennale del Festival è perciò un approdo importante che guarda al futuro, puntando sulla simbiosi costruita con il territorio, così come sulla proiezione internazionale che la manifestazione ha saputo raggiungere e consolidare. L'entusiasmo, inteso come spirito che motiva e incoraggia progetti e imprese, si sprigiona infatti  - e si irradia - anche dai luoghi, dalle loro radici storiche e culturali. Un sentire che trova in Taobuk un percorso esemplare, una scommessa vinta nel segno del brand Taormina».

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