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Alberto Urso si racconta: "La mia voce è la mia ricchezza"

Entusiasta. Pieno di voglia di fare, di cantare, di proporre la sua musica in giro per il mondo. Perché il sogno (mica tanto) segreto di Alberto Urso è quello di cantare al Metropolitan di New York. Quando pronuncia il nome del teatro, gli trema anche un po' la voce, ma lo vedi che gli brillano gli occhi.

Il cantante messinese ieri si è raccontato, intervistato da Marina Mistretta, sia ai microfoni di Rgs per lo speciale weekend, che davanti alla telecamere di Tgs: gli inizi a Messina, la partecipazione a «Ti lascio una canzone» dieci anni fa, gli studi in Conservatorio, poi l'arrivo alla ribalta di «Amici» e da lì in poi è stato tutto in discesa.

Sollecitato dalla presentazione del suo cd «Il sole ad Est», repack post sanremese - ieri l'ha presentato alla Feltrinelli dove ha incontrato i fan - Alberto Urso ha parlato di amicizia (quella con Giordana Angi, sua concorrente diretta ad Amici, che ora firma una delle canzoni, «Oltremare». «Giordana è una persona bellissima, ci lega un'amicizia sincera, io le voglio un mondo di bene», dice il tenore); di colleghi celebri «Kekko dei Modà è un tipo fantastico, mi ha scritto mandandomi due canzoni, io mi sono innamorato di questi testi e li ho fatti miei»); di progetti futuri: una tournée in giro per l'Europa, ma soprattutto il concerto al Teatro Antico di Taormina, il 24 luglio. «Sarà un'emozione enorme, non vedo l'ora: sono già salito su quel palco (per il GDShow dello scorso settembre, ndr), ma stavolta si tratterebbe del “mio” concerto, con orchestra sinfonica e direttore. Presenterò i brani dei miei due cd, le cover più importanti e i pezzi dei Queen». Che hanno fatto la sua fortuna ad «Amici».

«È iniziato tutto da lì, perché non dirlo? La mia voce è la mia ricchezza, ma i ragazzi che vorrebbero fare lo stesso percorso sono tanti. E io dico allora, provateci, provateci fino allo spasimo. Alla fine incontrerete amici generosi come quelli che ho trovato io».

Che si chiamano Ermal Meta, Briga e Federica Camba, Cheope. «Mi hanno affidato le loro parole e la loro musica: e io mi innamoro ogni volta».

Il percorso è quello di Bocelli, dei Volo. «Sono nomi enormi, ma sì, il mio esempio sono loro. Bocelli soprattutto». Urso canta l'amore, di coppia, sfigato, sfortunato, sincero. «Canto le emozioni, senza divisioni, senza steccati. La musica è senza confini, l'amore anche, soprattutto se non è corrisposto. Io, comunque, non voglio imbrigliarmi, sono uno spirito libero».

Torniamo al Festival di Sanremo. Magari Urso sperava di più del suo quattordicesimo posto, ma non sembra scontento. «Io mi sento invincibile - sorride - e sono felice, questo sì. Cerco di restare quello che sono, un ragazzo umile che vuole sfondare».

E cantare al Metropolitan. Che sembra quasi più vicino.

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