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«Tucidide. Atene contro Melo» di Baricco nel cartellone di Taobuk festival

Il 23 giugno con le musiche di Sollima e le voci di Stefania Rocca e Valeria Solarino. Il racconto sarà accompagnato dai 100 Cellos, ensemble di violoncellisti

I mille volti dell'Amore in una Arena di Verona come non la si è mai vista, che torna ad accogliere il pubblico dopo i mesi terribili dell'emergenza coronavirus. L'anfiteatro riprende l'aspetto delle origini con la platea di sabbia libera dalle poltrone, il pubblico tutto intorno sulle gradinate e per la prima volta si trasforma nella piazza dell'antica Grecia, spazio per riflessioni, racconti e spettacoli dedicati all'Eros. ''Arena Agorà'' dall'11 al 19 settembre si propone come un'edizione speciale del Festival della Bellezza, un mosaico di eventi con 16 appuntamenti tra filosofia, arte, psicologia, sport, musica e teatro per offrire agli spettatori approfondimenti trasversali e stimoli intellettuali grazie al confronto con grandi ospiti, da Alessandro Baricco a Mogol, Edoardo Bennato, Massimo Recalcati, Morgan, Vittorio Sgarbi, da Philippe Daverio a Federico Buffa, Flavio Tranquillo, Umberto Galimberti, Gioele Dix, Massimo Cacciari, Gloria Campaner, Alessio Boni. ANSA/MC PRESS OFFICE +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

Ci sarà anche Alessandro Baricco nel cartellone della 14sima edizione di Taobuk Festival, con «Tucidide. Atene contro Melo 00», di cui è autore e regista, che andrà in scena il 23 giugno.
L’artista sarà sul palco come voce narrante, affiancato dalle attrici Stefania Rocca e Valeria Solarino, che danno rispettivamente voce agli Ateniesi e ai Melii.
Il racconto sarà accompagnato dai 100 Cellos, ensemble di violoncellisti fondato e diretto da Enrico Melozzi e Giovanni Sollima, che ha composto anche le musiche originali.

«Il ripudio della guerra - sottolinea Antonella Ferrara ideatrice e direttrice del festival - è la grande lezione che Alessandro Baricco ribadisce con questo spettacolo. In Tucidide, e non potrebbe essere altrimenti, emerge infatti il concetto di matrice greco-classica per cui tutelare la propria identità equivale conseguentemente al rifiuto dell’altro-da-sé, che sul piano etico e sociale diventa lo straniero, peggio il nemico. Una visione che per oltre due millenni ha dominato l’Occidente e in forza della quale ancora oggi si scatenano odio e armi».

«Ho sempre sognato - afferma Alessandro Baricco - di riuscire a fare spettacolo in quel teatro. Ora finalmente eccomi qua, e con un testo che mi commuove ogni volta che lo rileggo e dei musicisti che mi emozionano ogni volta che li sento».

«Un solco - spiega Sollima, autore delle musiche dello spettacolo - almeno questa è l’idea che avevo fin dall’inizio... una fenditura tra le parole. Il tutto per un organico di violoncelli, i 100 Cellos, il cui mondo sonoro non è solo quello di quattro corde e un arco, ma include anche voci, canto, urla, piedi, reattività».
Per Stefania Rocca la «scelta di intransigenza morale, pur in presenza di una potenza nemica superiore, risuona con un’attualità sorprendente e invita il pubblico a riflettere sul valore e sul costo della libertà». «Lavorare con Baricco - osserva Valeria Solarino - è sempre un regalo. Ti fa sentire parte di un’opera più grande dove tutti gli elementi, come in un’orchestra, sono preziosi».

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