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La crisi dell'edilizia: gli architetti si reinventano pizzaioli o ambulanti

Il Comune vuole bloccare le costruzioni sulle colline mentre ingnegneri e architetti stentano a racimolare uno stipendio. Alcuni hanno perfino cambiato lavoro

MESSINA. Il Comune deposita gli atti all'assessorato regionale al Territorio per la famosa variante "salva colline" che impedisce di costruire in zona collinare. In attesa dell'approvazione scatteranno i limiti di salvaguardia e ridotti al minimo gli indici di edificabilità. Tutto questo mentre escono fuori notizie allarmanti. Solo il dieci per cento dei 1800 architetti messinesi può contare su un volume di lavoro sufficiente. Il resto ha un reddito che non supera i 12 mila euro annui, o svolge un'altra professione. C'è persino chi fa il pizzaiolo o vende patatine. Crisi nera anche per gli ingegneri. Almeno il cinquanta per cento dei 3000 professionisti non lavora stabilmente. La crisi del settore edilizio investe non solo gli operai, secondo la Cisl edili i disoccupati in città ed in provincia hanno raggiunto la cifra record delle diecimila unità, ma, come un ciclone, anche i piani più alti. Ingegneri e architetti chiedono al Comune di adottare provvedimenti immediati. Vogliono un confronto immediato i professionisti del settore edilizio con l'amministrazione comunale. Sul piede di guerra i rappresentanti degli ingegneri e degli architetti che chiedono di più rispetto a quanto fatto fin'ora all'assessore all'Urbanistica Sergio De Cola.

Un quadro sconfortante quello che viene fuori dai dati in possesso degli ordini professionali. Solo il dieci per cento dei 1800 architetti lavora. Il resto o sta a braccia conserte o sopravvive con dodicimila euro all'anno. C'è chi vende patatine e chi fa il pizzaiolo. Lo hanno denunciato il presidente dell'Ordine Giovanni Lazzari ed il vicepresidente Sergio Zappia. Non stanno meglio gli ingegneri rappresentati dal presidente Santino Trovato e dal suo braccio destro, tesoriere Francesco Triolo. I professionisti chiedono interventi urgenti prima del varo del piano regolatore per il quale trascorreranno ancora anni. A questo proposito, De Cola, proprio nelle ultime ore ha annunciato di aver depositato la variante salva colline alla Regione. Un provvedimento che, secondo i professionisti, porterà solo nuove restrizioni e che, tra l'altro, secondo il presidente dell'ordine degli architetti Lazzari, sarà bocciato in quanto manca di una importante valutazione tecnica. "Non è così - ribatte De Cola - la variante sarà approvata".

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