MESSINA. Prestiti sempre più rischiosi in Italia. Secondo l'ultimo rapporto Abi, a gennaio le sofferenze lorde delle banche sono salite a quasi 185,5 miliardi, dai 183,7 di dicembre 2014. A pesare sono anche le lungaggini per il recupero dei crediti: la lunghezza media dei procedimenti nel 2012 ammontava a 7 anni con punte di 20 anni a Messina.
Nel consueto rapporto mensile l'Abi sottolinea che l'ammontare delle sofferenze lorde di gennaio supera di circa 25 miliardi i valori di gennaio 2014, segnando un incremento annuo di circa il 15,6%. Rispetto agli impieghi, le sofferenze risultano pari al 9,7%, il livello più elevato da fine 1996, quando tale valore si collocava al 9,9%. L'Abi rileva inoltre che tale rapporto raggiunge il 16,3% per i piccoli operatori economici (14,2% a gennaio 2014), il 16,3% per le imprese (13,4% un anno prima) ed il 7% per le famiglie consumatrici (6,5% a gennaio 2014).
Per quanto riguarda invece le sofferenze al netto delle svalutazioni, a gennaio 2015 sono state pari a circa 81,3 miliardi di euro, in calo rispetto agli 84,5 miliardi del mese precedente. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, invece, sono aumentate di circa 2,1 miliardi (+2,6% l'incremento annuo). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato al 4,50%, contro il 4,64% di dicembre 2014 e il 4,31% di gennaio 2014.
L'elevato livello delle sofferenze, spiega l'Abi, è anche determinato dalla lunghezza delle procedure di recupero dei crediti. I più recenti dati del ministero della Giustizia segnalano che nel 2012 la durata media dei procedimenti di fallimento era pari mediamente a 7 anni, con punte di 20 anni a Messina. La durata media dei procedimenti di esecuzioni immobiliari era di 3 anni e 5 mesi, con oltre 7 anni a Potenza. Tuttavia, primi deboli segnali di attenuazione stanno cominciando a pervenire dai dati sulla regolarità dei pagamenti delle imprese: secondo i dati Cerved nel terzo trimestre 2014 la percentuale di imprese che saldano le proprie fatture in grave ritardo (oltre 60 giorni) è stata pari al 7,3% (contro l'8,6% del quarto trimestre 2013). Continua peraltro ad aumentare il numero di fallimenti delle imprese: dati del Cerved indicano in 15.651 le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare nel 2014, segnando un aumento del 10,7% rispetto al 2013. A livello territoriale i tassi di crescita sono ovunque a doppia cifra ad eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del +1,7%, il livello più basso di tutto il territorio. In crescita del 12,6% rispetto al 2013 sono invece i fallimenti nel Meridione e nelle
Caricamento commenti
Commenta la notizia