SAN FILIPPO DEL MELA. Usare la sabbia come una 'pila' che immagazzina l'energia del sole cosi da poter produrre elettricità anche di notte o con il cielo coperto e aggirare il limite maggiore delle fonti rinnovabili, cioè la dipendenza dalle condizioni climatiche. È quanto è in grado di fare l'impianto solare termodinamico 'Stem', inaugurato da A2A a San Filippo del Mela, in provincia di Messina, primo passo di un progetto che punta a trasformare il sito occupato da una vecchia centrale a olio combustibile di Edipower in un 'Polo energetico integrato' che ospiterà «forme di produzione di energia alternative e moderne», incluso un termovalorizzatore su cui già infuriano le polemiche.
L'impianto, un piccolo modulo da 2 megawatt di cui A2A testerà le potenzialità, è il primo al mondo realizzato con la tecnologia 'Stem', ideata dal gruppo salernitano Magaldi, la cui prerogativa è l'utilizzo della sabbia come mezzo di accumulo dell'energia termica prodotta dal sole.
«Siamo in Sicilia per investire tanti soldi su questo polo, se la Sicilia è disponibile e capace di ricevere i nostri investimenti bene, altrimenti dirotteremo i nostri investimenti in altri posti dove potranno in tempi brevi essere considerati» è stato l'avvertimento del presidente di A2A, Giovanni Valotti, a fronte dei tanti 'no' al termovalorizzatore.
A inizio giugno, infatti, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, aveva bocciato la costruzione dell'impianto: «non abbiamo bisogno di mega-inceneritori da 550 mila tonnellate». «Vorremmo veramente che nel paese il dibattito si spostasse dal piano ideologico, spesso speculativo, legato alla conquista del consenso e dei voti, a quello scientifico, ai numeri» ha aggiunto Valotti, ricordando che in Sicilia il 90% dei rifiuti va in discarica e solo il 12% viene riciclato e che le città più 'green' in Europa, da Copenaghen ad Amsterdam, hanno tutte un termovalorizzatore.
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