Nuovamente chiuso il porto di Tremestieri e malcontento da parte dei lavoratori costretti a restare a casa. Il sindacato Fast Confsal scrive al prefetto e propone di farne anche un'area di stoccaggio.
Saranno effettuati in giornata, i rilievi necessari per stabilire i quantitativi di sabbia entrati nel porto di Tremestieri, chiuso da ieri mattina per ordine della Capitaneria di porto. La forte sciroccata del fine settimana, come al solito ha trascinato una quantità cospicua di materiale sabbioso e detriti, rendendo il molo della zona sud inidoneo alla navigazione.
Una iattura che non si riesce a fermare, se si considera che l'approdo era tornato a funzionare appena tre giorni fa, dopo il blocco causato all'inizio della settimana dal maltempo che aveva reso necessario sospendere la navigazione.
Sui continui black out che fermano l'operatività dello scalo e costringono il personale che vi opera al riposo forzato, prende posizione il sindacato Fast Confsal. La Federazione autonoma dei sindacati dei trasporti, rappresentata dal segretario regionale del comparto porti e navigazione, Antonino Di Mento intende vederci chiaro.
Per questo ha deciso di scrivere al prefetto Maria Carmela Librizzi, chiedendo di convocare una riunione con tutte le parti interessate alla gestione dell'approdo d'emergenza.
"Troppe criticità - sostiene Di Mento - alcune anche discutibili, compromettono l'operatività dello scalo e la normale navigazione. Riteniamo indispensabile che il porto di Tremestieri e le sue appendici, debbano funzionare come area di stoccaggio in caso di interruzione dei collegamenti marittimi, collaborando con le autorità preposte per il controllo dei flussi presso il porto centrale, così da salvaguardare i livelli occupazionali e la sicurezza pubblica messa a rischio dall'attraversamento dei tir in città".
La visibilità scarsa ieri ha impedito ai tecnici, dopo che lo scirocco si era placato, di effettuare subito i sondaggi della sabbia caduta.
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