Protestano i lavoratori stagionali di Taormina e della riviera jonica messinese, rimasti senza un reddito. Il sussidio Naspi (indennità di disoccupazione mensile) ormai esaurito, ha lasciato nella disperazione i seimila stagionali e le relative famiglie.
Nei prossimi mesi - almeno fino alla ripresa dell'attività lavorativa che avverrà con l'inizio della nuova stagione turistica - non percepiranno più alcun sussidio. Si tratta del personale impiegato nelle strutture turistiche ricettive di Taormina e dell'intero comprensorio ionico.
I lavoratori che si preparano ad affrontare un inverno drammatico e di sofferenza, ieri si sono riuniti nella piazza taorminese di Santa Caterina, per continuare la raccolta di firme da presentare al governo Conte, nella quale si chiede la revisione della Naspi e il rifinanziamento dell'Ape social, con copertura fino al 2020, anche per i prossimi anni. "Il ministro del lavoro - afferma il sindacato di Fisascat Cisl- non ha dato alcuna risposta ai lavoratori, continuando a basare la propria politica sul reddito di cittadinanza che non crea lavoro produttivo, né può essere la soluzione ai problemi dei cittadini". La rivolta degli stagionali parte da Taormina, culla del turismo messinese che durante la bella stagione dà lavoro a migliaia di persone.
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