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Fase 2, il grido degli imprenditori delle Eolie: "Senza aiuti non ce la facciamo"

Sono allo stremo gli imprenditori delle isole Eolie minati dalla grave crisi economica dettata dal coronavirus. E questa mattina hanno deciso di dare un segnale tangibile, forte di quanto sta accadendo nelle Sette sorelle. In 240, aderenti ad Assoimprese, hanno consegnato le chiavi delle loro aziende al Comune di Lipari ed alla sede dell'Agenzia delle Entrate.

"Dopo quasi due mesi e mezzo - dice Alessandro Crivelli, il presidente di Assoimprese Eolie - non abbiamo ricevuto alcun segnale dallo Stato e dalla Regione. In queste condizioni non possiamo aprire".

"Ricordo - aggiunge Maurizio Cipicchia, vice presidente dell'associazione - che le nostre richieste hanno riguardato finanziamenti a fondo perduto per permettere alle aziende di traghettare nel 2021. Chiediamo l'istituzione della Zona economica speciale per l'intero arcipelago; misure speciali inerenti la Naspi per i nostri lavoratori stagionali e una fiscalità di vantaggio per il prossimo decennio". "

Auspichiamo - conclude Crivelli - che nel più breve tempo possibile l'Amministrazione ci comunichi eventuali positive novità, in quanto con le attuali restrizioni e senza un supporto economico, la riapertura delle nostre imprese non sarà più possibile in quanto antieconomica e porterà ad una chiusura definitiva".

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